Nonostante l’annus horribilis che si appresta a terminare, nonostante le difficoltà che cittadini e istituzioni stanno vivendo, qualche buona notizia arriva e dà speranza, quantomeno sul piano della crescita civica e della lotta per la legalità. Il riferimento è al concorso “Il gioco del sindaco”, realizzato dall’Associazione Comuni Virtuosi in collaborazione con il ministero dell’Ambiente il cui scopo è quello di rendere note e premiare le realtà virtuose locali italiane. Ad aggiudicarsi il premio come miglior sindaco e, quindi, come comune più virtuoso d’Italia, è stato Fabio Venezia, il primo cittadino di Troina (EN), piccolo centro siciliano abbarbicato tra i Nebrodi, da anni promotore e fautore di numerose iniziative di ordine culturale, civile e sociale che l’hanno visto contendersi il primato con diverse località del Nord.
Un successo per la comunità, certo, ma anche per la Sicilia, spesso presentata come luogo da cui scappare a gambe levate o dove è impossibile vivere. Con questa vittoria (che è puramente simbolica, dato che non erano previsti compensi), si può invece raccontare una realtà diversa, forse un’eccezione, certo, ma il cui valore è importante, soprattutto se pensiamo al contesto e al divario che spesso le località del Sud devono affrontare rispetto a quelle del Nord. Se è vero che a decretare la vittoria ufficiale del comune ennese ci ha pensato la votazione pubblica realizzata sul sito dell’associazione, che ha registrato l’apprezzamento di numerosi votanti, è ovvio che il merito lo si deve soprattutto al grande lavoro svolto dal sindaco Fabio Venezia e all’impegno di tutti gli abitanti. Proprio negli ultimi anni, infatti, dal Comune sono partiti diversi progetti volti alla valorizzazione e alla tutela del territorio.
Soprattutto lo si deve alla lotta alla criminalità organizzata, culminata con il recupero di ben 4200 ettari di boschi sottratti alla mafia e riconvertiti in una azienda agricola che dà lavoro a 8 giovani del posto. Non solo legalità, ma anche rispetto per l’ambiente: a Troina, infatti, la raccolta differenziata ha raggiunto e superato un’efficienza del 75%. Per non parlare del progetto “Troina amianto free”, con cui l’amministrazione si è impegnata a rimuovere l’eternit da tutte le abitazioni del centro. E ancora: accessibilità migliorata nel centro storico, restauro di chiese, apertura di spazi museali, culturali e sportivi. Tutto questo, bisogna ricordarlo, in un Comune di neanche 10mila abitanti nel bel mezzo della Sicilia. In poche parole, in pochissimi anni, a Troina si sono realizzate opere e iniziative per un totale di 75 milioni di euro, ponendola così di diritto tra le prime stazioni appaltanti della Sicilia.
“Per noi è un prestigioso e meritato riconoscimento – ha dichiarato il sindaco alla stampa – frutto dello sforzo quotidiano di una squadra fatta da uomini e donne, e soprattutto, da tanti giovani”. “Questo – ha aggiunto – è un premio che gratifica l’impegno civile e culturale di un’intera comunità”. È proprio vero: persino nei momenti peggiori, nelle avversità, nelle difficoltà più ardue, c’è sempre margine per qualcosa di buono, di positivo che infonde fiducia, speranza, ottimismo. Certo, tutto ciò resta soltanto una goccia di bellezza in un oceano di difficoltà, ma non per questo bisogna smettere di darsi da fare, di credere nel cambiamento in meglio che parte dalla propria comunità e diventa esempio virtuoso da seguire. Modello da ripetere. Lo speriamo, per la Sicilia e non solo.
Giovanni Dato -ilmegafono.org
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