Il dossier di Legambiente, “Ecosistema scuola”, è una raccolta di analisi accurate effettuate dall’organizzazione ambientalista e relative alla situazione delle strutture scolastiche del nostro Paese, ai fondi ad esse destinate e a tutto ciò che le riguarda da vicino. Anche il dossier per l’anno 2018 ha messo in evidenza, come siamo abituati a leggere, un’Italia che viaggia a velocità decisamente differenti, secondo la ormai consueta divisione nord – centro- sud.
Se al nord, infatti, i servizi mensa sono qualcosa di ovvio e fruito, al sud circa la metà degli studenti non possono usufruire neanche dei servizi base. Come ulteriore esempio, questa volta in termini di sicurezza, Legambiente cita nel suo articolo come nel Meridione ben tre scuole su quattro siano a rischio sismico, con la Sicilia che risulta prima classificata in questa preoccupante classifica con il 98,4% degli istituti scolastici a rischio.
Una situazione preoccupante per l’intero sistema di istruzione del nostro Paese, che evidenzia errati o mancati interventi politici in un ambito che è fondamentale per la futura crescita economica e culturale del Paese. Preoccupante anche in merito a problematiche emergenti e derivanti da nuove tecnologie, oppure a causa di un mancato adattamento tecnologico in termini di sostenibilità.
A tal proposito, il monitoraggio per rischio elettromagnetico sia di basse che di alte frequenze è contemplato da un bassissimo numero di istituti; un problema crescente, proporzionalmente al numero di onde ormai presenti nella nostra atmosfera, anche considerando che le scuole con un proprio wi-fi interno sono arrivate al 42,8%. Un risultato poco soddisfacente arriva anche dai controlli comunali per rischio amianto e radon, una tematica vecchia ma a quanto pare ancora non trattata a dovere: solo poco più di un comune su cinque, infatti, ha effettuato monitoraggi per amianto, mentre poco più di uno su tre per radon.
Dal punto di vista dell’utilizzo di fonti di energia rinnovabile e da quello della sostenibilità c’è ancora molta strada da fare: fatta eccezione per la Puglia, che dota l’80,2% delle scuole di sistemi di energia da fonti rinnovabili, le restanti regioni non superano nemmeno il 30%, con il sud che si aggira intorno al 15%, mentre Valle d’Aosta e Molise registrano addirittura un drammatico 0%. Una situazione generale che, viste le politiche degli ultimi governi, deve allarmarci ma non sorprenderci.
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Manuele Foti -ilmegafono.org
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