La quantità di materie prime che utilizziamo tutti i giorni è così grande che neanche ce ne accorgiamo. Tutti materiali che troviamo negli oggetti di uso quotidiano, come cellulari, computer, auto, ecc. Dunque, è importante ottimizzare l’utilizzo di queste materie per le sfide tecnologiche del prossimo futuro. Un esempio possono essere i materiali come il cobalto e la grafite, impiegati nella costruzione delle auto elettriche, che sono considerati critici dall’Unione Europea a causa del loro rischio di approvvigionamento totalmente dipendente dalla Repubblica Democratica del Congo e dalla Cina.

Se l’obiettivo è quello di far crescere questo settore, sarà inevitabile che la domanda di questi materiali raddoppi nei prossimi 10 anni, portando con sé inevitabili rischi di saturazione della fornitura e aumento dei prezzi. Questi temi sono stati affrontati al BE –Mat, che si è tenuto la scorsa settimana ad Anacapri. Si tratta del primo evento di business organizzato da due importanti network della UE (ovvero la Enterprise Europe Network, la più grande rete al mondo di supporto alle PMI, attraverso CNR e ENEA, due dei suoi punti di contatto in Italia, e la EIT RawMaterials) dedicato alle materie prime, materie critiche ed economia circolare. Presenti per l’occasione, oltre 70 tra startup, ricercatori e investitori di 11 paesi partecipanti.

Un primo passo da fare è quello di trovare alternative tecnologiche che abbiano un impatto ambientale minore e che si possano riciclare in maniera efficiente e a basso costo. Inoltre, sarebbe opportuno trovare soluzioni per aumentare la vita utile dei prodotti attraverso approcci di economia circolare.

L’evento, che si è svolto in tre giorni, è stato suddiviso in diversi momenti. La prima sessione è stata di formazione, ovvero il Boot camp, su business model e pitching per la presentazione delle idee innovative, seguita poi da un seminario riguardante le politiche Ue. Infine, vi è stata la B2B, appuntamento chiave per concretizzare i rapporti di collaborazione in questo ambito, rivolto a imprese, startup e ricercatori, con oltre 40 incontri bilaterali tra operatori.

Tante le idee presentate e molte quelle meritevoli di essere prese in considerazione. Tra queste spicca il sistema ingegnato dalla startup MRS-Material recovery system di Lecce, che consiste nel recuperare i metalli preziosi dai processi di realizzazione dei microchip per apparati elettronici. L’azienda, per mettere a punto questa tecnologia, ha utilizzato le facilities tecnologiche del Centro Enea di Brindisi, continuando l’assistenza da parte della rete Enterprise Europe Network attraverso il supporto in tema di ricerca partner e partecipazione a progetti di innovazione e ricerca.

Un’altra tecnologia da menzionare è un nuovo materiale magnetico a base di idrossiapatite, uno dei componenti principali delle ossa umane, totalmente biocompatibile e biodegradabile. A svilupparlo, per poi essere brevettato dal CNR, sono stati i ricercatori dell’Istituto di Scienza e Tecnologia dei Materiali Ceramici, che si sono posti l’obiettivo di creare un materiale che avesse le proprietà magnetiche necessarie per le più avanzate applicazioni di terapia cellulare e medicina rigenerativa, settori nei quali potrà avere in futuro un notevole impatto.

Veronica Nicotra -ilmegafono.org