Combattere il cambiamento climatico non è di certo una delle priorità della nuova presidenza americana, al punto che lo stesso Trump ha dichiarato apertamente di non credere a un possibile rinnovamento. A dimostrarlo anche la nomina di una “negazionista”, come Cathy McMorris Rodgers, a segretario agli Interni e di un ex amministratore delegato dell’industria petrolifera, come Rex Tillerson, agli Esteri.
Nonostante queste forti dichiarazioni che non dimostrano nient’altro che un esplicito passo indietro della politica, un nuovo progetto a metà strada tra filantropia e investimento sembra prendere piede per iniziativa di alcuni privati. Si tratta di un fondo di investimento tutto dedicato alle energie alternative, il Breakthrough Energy Ventures Fund, nato dalla mente del fondatore di Microsoft, Bill Gates, al quale si sono affiancati nomi noti dell’imprenditoria mondiale, come Jeff Bezos (Amazon), Richard Branson (Virgin) e Jack Ma (Alibaba).
Accanto a personaggi di tale calibro, non potevano mancare cifre di altrettanto spessore: il fondo, infatti, sarà costituito da un miliardo di dollari. Si parla, pertanto, del gruppo di investimento più ricco di sempre, con un patrimonio complessivo di 170 miliardi di dollari.
Il progetto dovrebbe debuttare l’anno prossimo con una prospettiva di vent’anni. Il suo scopo sarà quello di accompagnare delle idee promettenti verso lo sviluppo di mercato, cioè mettere a disposizione finanziamenti per tecnologie che permettano di ridurre l’emissione di anidride carbonica in diversi settori: dai trasporti all’agricoltura passando per l’industria. Gates, che sarà il presidente del fondo e avrà un ruolo attivo nelle decisioni di investimento, ha dichiarato che saranno aperti a qualsiasi proposta che punti ad energia economica, pulita ed affidabile. Inoltre, ha anche annunciato che dedicherà ad aziende green anche un miliardo della sua fortuna privata.
Di recente, purtroppo, gli investimenti in energie alternative, sia quelli pubblici che quelli privati, non hanno sempre avuto fortuna. Nel primo caso il fallimento della società fotovoltaica Solyndra, nel secondo sono andati in fumo la metà dei 25 miliardi di dollari investiti tra il 2006 e il 2011 dai venture in questo settore. Non riuscendo a capire quali progetti effettivamente potranno finire sul mercato, l’unica soluzione è quella di un fiume di investimenti, talvolta anche a fondo perduto, che possa trasformare la ricerca di base in tecnologia applicata.
La speranza del magnate dell’informatica è quella che Trump, di fronte ai miliardi scommessi dai privati, possa cambiare idea.
Veronica Nicotra -ilmegafono.org
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