Travolti, infilzati, sommersi da una pioggia di dati quotidianamente. Spesso un telegiornale può risultare una approssimativa lezione di economia, per di più infarcita dalle notizie delle dichiarazioni di questo o quello schieramento politico che, a seconda dell’appartenenza o meno al governo, ne darà una rappresentazione differente. Un caso interessante è quello dei dati sulla crescita economica. Le previsioni di crescita del Pil sull’anno, sul trimestre, se ascoltate con attenzione, differiscono spesso l’una dall’altra e altrettanto spesso il dato effettivo di quel trimestre, di quell’anno, smentisce le previsioni che erano state fatte.

Non vogliamo atteggiarci da disfattisti né si vuole accusare di pressapochismo chi fa quelle analisi. Ma l’enfasi che viene data a dei dati previsionali non fa che rendere palese la difficoltà nella realizzazione delle previsioni stesse. E probabilmente fa anche calare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni che le elaborano. In realtà, in un mondo estremamente mutevole, le previsioni a lungo termine che tengono in considerazione molteplici fattori diventano veramente difficili da realizzare. Probabilmente ormai si tratta semplicemente della scommessa su un numero, validata da una serie infinita di calcoli, che verrà smentita dalla realtà finché non si inventerà la sfera di cristallo.

Ma ci sono altri dati, questa volta non previsionali, che sembrano fare a cazzotti. La scorsa settimana, secondo l’Istat, sono aumentati gli occupati nel nostro Paese. Secondo il ministero dell’Interno sono aumentati i licenziamenti. Delle due l’una: o l’incremento dell’occupazione supera il numero di licenziamenti in aumento oppure il dato di partenza tra le due analisi non è coerente.

Da qui la necessità che, come da più parti si è osservato anche negli scorsi mesi (dopo l’errore del ministero sui nuovi assunti), ci sia una sola istituzione a elaborare e pubblicare certi dati in modo da non aggiungere confusione a un mondo di per sé cangiante e imprevedibile.

Da cittadini la domanda è scontata: i tecnici del governo, se i dati sono discordi, a chi si affidano?

Penna Bianca -ilmegafono.org