Finalmente arriva alle nostre orecchio un vero gruppo folk. Sono i Giufà, gente sicula, con il sangue caldo che forse Vecchioni non capirà. Il genere era /(è ancora?) passato un po’ di moda per lasciare spazio all’elettronica. C’erano una volta i Folkabbestia e i Modena City Ramblers di Riportando tutto a casa, adesso ci sono i Giufà. E ci sanno fare.
I temi sono quelli classici: il vagabondo, il circo, il gioco, il vino, la compagnia. Ne esce un folk allegro vivace, intenso, ricco di inflessioni dialettali e con delle sonorità tipicamente mediterranee. E poi il nome del cd “Trinakristan”, in uscita il prossimo 11 dicembre, parla da solo. Nome interessante che rivendica una propria identità fortemente tradizionale, la Trinacria, ma guarda fuori, a posti esotici e sconosciuti, gli stan per tutti noi.
Trinakristan nel suo essere folk è anche complesso. Dalla Grecia alla Sicilia ha una sua epicità meravigliosa anche nel sound. Necessariamente più leggera è invece Ubriaco, interpretata benissimo e anche divertente. Vodka e molotov ha quel tocco gipsy che non può mancare nel genere con il suo ritmo trascinante. Ci è molto piaciuta poi la saltellante I re della città, singolo che ha anticipato l’uscita dell’album.
Un grande pregio di questo disco è la capacità di renderlo comunque complesso e diversificato, cercando influenze e correnti diverse. La loro musica è l’occasione per riscoprirci italiani, ma soprattutto un po’ più mediterranei e cittadini del mondo, che forse, a pensarci bene, è il vero messaggio del folk. Se, dunque, amate il genere e siete per le vecchie pogate sotto il palco, allora godeteveli. Ne vale la pena.
Penna Bianca -ilmegafono.org
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