Questa settimana vi presentiamo il primo EP de Le Lingue, un’esperienza nata a Roma dalla stesse radici del gruppo Loud. Si caratterizzano per un loro sound che manda all’altare sonorità art rock, ritmi in levare da ballare e reminiscenze garage. Interessante l’utilizzo, assieme ai classicissimi voce, chitarre, basso e batteria, del sassofono e – in alcune occasioni – anche delle tastiere, dando vita a un sound di impatto che non rinuncia mai alla qualità di esecuzione.
Da notare la scelta linguistica dell’italiano, che sentono come la più vicina tra tutte “le lingue del rock”. Scelta da premiare se non si cade nel meraviglioso tranello di trovarsi a cantare, sopra il classico giro di batteria, “sole, cuore, amore”. Non è questo il caso de Le Lingue, a giudicare dal primo EP. Si evidenzia una giusta attenzione ai testi che non risultano affatto banali, trappola fatale che miete tante vittime in giro.
Fine estate è apprezzabile come un tormentone estivo. Piacevolissima invece è Visioni di un carnevale, dove il sassofono la fa da padrone e rende l’atmosfera da film. Roma e nevica esalta le doti canore di Emilio, che interpreta benissimo il pezzo, forse proprio grazie alle tante date che la band ha concluso negli ultimi anni.
Ma la preferita rimane Berlino ’79, per il sound aggressivo e la voce distorta e lontana quasi come i Subsonica di un tempo. Se volete seguirli e restare aggiornati sui prossimi lavori di un gruppo che promette benissimo, li beccate su youtube (clicca qui).
Penna Bianca -ilmegafono.org
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