Un gruppo di musicisti dalla decennale esperienza, tornato ancora una volta in auge con la pubblicazione di un nuovo album che conferma il loro stile e il sound inconfondibile della loro musica. Parliamo dei Labradors, trio milanese che lo scorso 12 gennaio ha pubblicato “Retriever”, quarto disco della loro carriera. È un lavoro che si struttura con dieci inediti, all’interno dei quali si parla di romanticismo, degli stereotipi della nostra società, di ideali e della volontà di non uniformarsi a qualcosa di prestabilito.

Quest’ultimo concetto pare che i Labradors lo abbiano replicato anche nel concepimento sonoro di “Retriever”: la musica dei Labradors (che abbiamo ospitato durante l’ultima puntata della nostra trasmissione radiofonica “The Independence Play”) è un mix di suoni che, partendo da una base tendenzialmente rock, riesce a modellarsi in qualcosa di originale, attingendo da altri generi, non cadendo in armonie scontate o già troppo sentite, dunque senza uniformarsi appunto al preesistente.

Dentro “Retriever” riusciamo a cogliere riferimenti di quella scuola indie che va molto di moda di questi tempi, ma non mancano inoltre ambientazioni acustiche o dettagli più orientati al pop, fino a raggiungere sonorità che sfiorano sottogeneri rock come il garage, l’industrial o il power. È in definitiva un album che ha molto da raccontare e da offrire, che ci è piaciuto e che per questi motivi vi consigliamo di ascoltare.

Manuele Foti – ilmegafono.org

La copertina dell’album “Retriever”