Venerdì 28 febbraio, associazioni ambientaliste ed ecologiste si riuniranno in piazza a Roma per chiedere all’Unione Europea e all’Italia di “assumere un ruolo più incisivo nella lotta ai cambiamenti climatici” e investire di più sull’innovazione tecnologica e la green economy. La manifestazione, promossa, tra gli altri, da Legambiente, WWF, Greenpeace e Kyoto Club, chiede in particolare che l’Ue definisca “obiettivi più ambiziosi per la riduzione dei gas-serra, per lo sviluppo delle fonti rinnovabili ed interventi di efficienza energetica attraverso target legalmente vincolanti”, come si legge in un comunicato.
“Gli obiettivi comunitari al 2030 proposti dalla Commissione europea – riduzione del 40% delle emissioni di CO2 e aumento non vincolante del 27% per le rinnovabili – non consentono all’Europa di mettere in campo una forte e coerente azione di contrasto ai cambiamenti climatici in grado di invertire la rotta e contribuire ad un accordo globale ambizioso e giusto”. L’Unione Europea deve quindi definire obiettivi “più ambiziosi” “per svolgere un ruolo decisivo nella trattativa internazionale, con riferimento al prossimo appuntamento della Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, a Parigi nel 2015.
A marzo, il Consiglio europeo stabilirà gli obiettivi che gli stati membri dovranno raggiungere entro il 2030 per ridurre le emissioni di CO2, aumentare l’efficienza energetica e l’uso delle rinnovabili, aggiunge il comunicato. “Un appuntamento fondamentale per affrontare la drammatica emergenza climatica dichiarata a chiare note nell’ultimo rapporto dell’IPCC (il panel intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici dell’ONU): ci stiamo avventurando verso un surriscaldamento del pianeta di oltre 4 gradi centigradi con scenari apocalittici”. Per le Ong ambientaliste “è necessario invertire la rotta”.
All’Italia le organizzazioni chiedono che “si impegni per un’Europa leader nella sfida di una economia e una società low-carbon. “Il ruolo dell’Italia sarà fondamentale per raggiungere un accordo europeo più ambizioso e necessario per contrastare i mutamenti climatici, per creare una nuova economia, superare la crisi e garantire ai cittadini e all’ambiente il futuro”.
Giorgia Lamaro -ilmegafono.org
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