Pensare che con un pallone si possa soltanto giocare e rischiare di mandare in frantumi i vetri dei vicini sta per diventare un mero luogo comune. Perché un pallone oggi può trasformarsi in un generatore di energia pulita, sfruttando il movimento esercitato durante il gioco. L’esperimento, condotto nel 2008 da un gruppo di studenti non ancora laureati nel prestigioso ateneo di Harvard, comincia a dare i suoi frutti. Il progetto, chiamato “Soccket”, prevede la creazione di generatori portatili in grado di convertire l’energia cinetica in energia elettrica. Così, trenta minuti di gioco saranno essenziali per alimentare una lampadina a led per tre ore.

L’idea nasce proprio con lo scopo di ridurre le emissioni nocive prodotte dalle lampade alimentate a cherosene. La giovane studentessa Jessica Mathews, di origini nigeriane, racconta che, durante i suoi soggiorni in Nigeria, restava fortemente impressionata dall’odore di benzina emanato dalla lampada che sua zia utilizzava per illuminare la stanza. Il risultato era un ambiente poco salubre e tossico, si mostrava necessaria una soluzione alternativa e Jessica ha pensato di sfruttare come punto di partenza il gioco più amato dai bambini di tutto il mondo: il calcio.

Soccket si presenta come un pallone normale, forse un tantino più pesante, rivestito da una speciale schiuma idrorepellente. Per adesso è disponibile soltanto in alcune aree rurali del Messico e degli Stati Uniti, in via sperimentale. La società statunitense Uncharted Play, in attesa del brevetto che ne ufficializzi i diritti, ha prodotto già tre modelli prima di arrivare al Soccket definitivo, cercando i fondi necessari sul sito Kickstarter.

Entro la fine dell’anno si prevede la vendita dei primi esemplari, nel frattempo si sta pensando anche a un Soccket per ricaricare i cellulari. L’energia green rimbalza in ogni settore.

Laura Olivazzi -ilmegafono.org