Napoli. Lunedì la prima udienza della causa che il quotidiano Il Mattino ha intentato contro la giornalista Amalia De Simone. Una settimana dopo “Il ricatto”. Titolo sintomatico quello del pubblico incontro presso l’OdG della Campania, organizzato dal Coordinamento dei giornalisti precari. Sintomatico perché incarna alla perfezione quello che è successo nell’immediato post incontro. Al termine del dibattito, infatti, il presidente nazionale dell’Ordine, Enzo Iacopino, chiama il direttore del quotidiano di via Chiatamone, Cusenza, il quale decide di accogliere una delegazione. Tra questi, oltre Iacopino e la De Simone, sono stati ricevuti da Virman Cusenza anche i giornalisti Luca Romano, Massimo Romano, Simona Petricciuolo, Walter Medolla e il presidente dell’Ordine regionale, Ottavio Lucarelli.

Davanti a questa rappresentanza, Cusenza non si è posto neanche il problema di fare gli interessi del suo editore Caltagirone. Ha dichiarato, infatti, che la ritorsione della proprietà nei confronti della cronista precaria è stata dettata dalla sua causa di lavoro al giornale. Quello che Cusenza ha definito un “vizio d’origine”. Un misto tra incredulità e indignazione sulle facce dei presenti all’incontro.

“Ho voluto divulgare solo dopo la prima udienza quanto successo una settimana prima – ha dichiarato Amalia De Simone – solo per rispetto a quanti mi sono stati vicini”. Secondo Cusenza, qualora Amalia De Simone ritirasse la causa di lavoro il quotidiano di Caltagirone ritirerebbe la richiesta di risarcimento danni per la vicenda che la vede coinvolta. Una seconda caduta quella del direttore de Il Mattino, che conferma, qualora ce ne fosse ancora necessità, la pochezza delle basi con le quali è stata istruita la decisione di rifarsi sulle spalle e sulle tasche della cronista.

Amalia De Simone in una nota ha sconfessato anche la minima possibilità di tornare sui suoi passi. “Per me è una questione di dignità – ha scritto la cronista – che devo alla mia famiglia che mi ha visto sfruttata per anni, oltre che una testimonianza per i tanti che si trovano o si troveranno nella mia situazione. Non sono abituata a farmi mettere i piedi in testa, non l’ho fatto allora e non accadrà nemmeno adesso”. Quella sede ha visto ancora una volta Amalia De Simone circondata da persone oneste intellettualmente e dotate di spessore morale. Sia Enzo Iacopino che gli altri hanno usato parole decise nei confronti di Cusenza. Tornando all’udienza di lunedì, nessuno sviluppo. Il giudice l’ha rinviata al 29 aprile prossimo. Saremo tutti Amalia De Simone quel giorno e tutti i giorni fino ad allora.

 Ciro Oliviero –ilmegafono.org