La criminalità organizzata non pone mai limiti alla propria prepotenza e questo Carolina Girasole, sindaco di Isola di Capo Rizzuto (KR), lo sa bene. Ancora una volta, infatti, il primo cittadino e l′intera giunta sono stati oggetto di minacce e vittime di atti vandalici e di un furto. Il caso è avvenuto nella notte dello scorso 2 febbraio, quando ignoti hanno devastato l′Ufficio Anagrafe del Comune e rubato sei computer. E non solo: scritte ingiuriose sono state rinvenute sia all′esterno che all′interno dell′edificio, la maggior parte chiaramente rivolte allo stesso sindaco. La situazione che si sta vivendo a Isola Capo Rizzuto non può che far riflettere, specie se ci si trova di fronte a frasi come “Sindaco muori presto”. E tutto ciò si aggrava se si pensa che non si tratta di un caso sporadico, ma, al contrario, di un chiaro progetto intimidatorio volto a ledere il lavoro e la figura del sindaco Girasole. I primi segni di questo disgustoso piano messo in atto da ignoti (ma per gli inquirenti è evidente la firma della criminalità organizzata) risalgono all′estate del 2010, quando, in soli quattro giorni, vennero incendiate le auto del sindaco, del vicesindaco e di un dirigente comunale.
I presunti “vandali” si sarebbero poi ripresentati nel novembre del 2011 e, ancor più recentemente, a gennaio di quest′anno, dando alle fiamme il portone del Comune e aggredendo il vicesindaco Anselmo Rizzo. Adesso, a distanza di poco tempo, un altro segnale preoccupante rivolto alla giunta e al primo cittadino. Cosa sta succedendo? E perché? Al momento ci sono più ombre che luci sui mandanti di queste operazioni malavitose, ma è chiaro che a qualcuno il lavoro della Girasole non piaccia affatto, anzi, lo stesso sindaco è convinto che quanto fatto in questi quattro anni di mandato avrebbe leso chiaramente gli interessi di qualcuno. Dal primo giorno del suo insediamento, infatti, Isola di Capo Rizzuto ha vissuto un periodo di cambiamento notevole, volto soprattutto ai valori della legalità e della giustizia, del vivere civile. Innanzitutto, il sindaco si è sempre battuto contro l′abusivismo edilizio, disponendo in più occasioni l′abbattimento di numerosi ruderi presenti persino sulle spiagge.
Inoltre, lo stesso ha avviato una stretta collaborazione con l′associazione Libera, che ha permesso l′affidamento di diversi beni confiscati al clan Arena, rendendo così possibile la creazione di un′associazione che lavora sul territorio. Ancora, ha riorganizzato completamente la struttura comunale, riuscendo a liberarsi di figure politiche da troppo tempo sedute sulle stesse poltrone e che avevano generato un sistema di scambi e favoritismi. E se ciò non bastasse, nell′estate del 2010 la giunta comunale ha organizzato una manifestazione per la legalità, portando sul suolo isolitano cittadini da tutta Italia. Quanto avvenuto la scorsa settimana, insomma, rasenta il limite del paradosso che attraversa le terre di mafia: non è accettabile che un operato più che eccellente come quello svolto dal sindaco Girasole venga così tristemente violato. Come è possibile pensare ad una politica sana ed onesta se, proprio nel momento in cui essa esiste, deve confrontarsi con delle minacce così pesanti? Verrebbe da chiedersi cosa realmente vogliano i cittadini di Isola di Capo Rizzuto.
Il voto espresso quattro anni fa è, come affermato più volte dalla Girasole, una esplicita richiesta di cambiamento, di svolta da parte dell′intera comunità. Eppure, nel giro di poco tempo, l′azione di qualche vandalo ha praticamente dimostrato che le cose non sono assolutamente cambiate. La situazione deve quindi essere affrontata presto e con la massima attenzione, perché l′influenza della ′ndrangheta è sempre centrale in questi territori e fatti del genere lo dimostrano. Ecco perché il lavoro svolto dal sindaco Girasole, da Libera e dalle forze dell′ordine andrebbe valorizzato, magari ulteriormente potenziato. Siamo di fronte ad un esempio eccellente di politica onesta, di legalità allo stato puro: non bisogna permettere che la criminalità rovini tutto ciò che di prezioso è stato fatto fino ad oggi.
Giovambattista Dato – ilmegafono.org
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