Oggi e per le prossime settimane vorremmo presentarvi alcuni “beni immobili”. I beni immobili, come vengono definiti nei bandi pubblici, sono edifici, edifici storici nel nostro caso. Lo Stato, infatti, il 28 ottobre scorso ha indetto un bando affinché 13 edifici storici della penisola, attualmente mal gestiti o non utilizzati, inizino una nuova fruttuosa vita grazie alla futura gestione da parte di enti “no profit”.
Tutte le associazioni di questo genere sono invitate a visionare i pdf (1 e 2) perché c’è in gioco la gestione di edifici molto importanti e con una certa attrattiva turistica, come abbazie, chiese o castelli di proprietà del demanio. Questi enti avranno infatti la possibilità di aiutare lo stato a far risollevare questo paese attraverso i beni culturali gestendo, restaurando e valorizzando i beni indicati nel suddetto bando e che riportiamo qui di seguito: il Castello Bufalini a San Giustino (Pg); la Villa Brandi a Vignano (Si); la Certosa del Trisulti a Collepardo (Fr); il Castello di Moncalieri (To); la Chiesa di San Barbaziano a Bologna; il Castello di Canossa (Re); la Chiesa di San Pietro ad Oratorium a Capestrano (Aq); la Villa Giustiniani a Bassano Romano (Vt); l’Abbazia di Santa Maria di Vezzolano ad Albugnano (At); l’Abbazia di Soffena a Castelfranco di Sopra (Ar); l’Eremo di San Leonardo al Lago a Monteriggioni (Si); la Villa del Colle del Cardinale a Perugia e la Villa del Bene a Volargne di Dolcé (Vr).
Come sempre, nel nostro paese, la concessione d’uso di questi beni sarà aggiudicata secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, con una commissione ministeriale che valuterà i progetti, i quali dovranno essere presentati entro e non oltre le ore 12 del 16 gennaio 2017.
Solo per dare una prima idea dei beni, forniamo qualche informazione su Villa Brandi, a Vignano, in Provincia di Siena. Stiamo parlando della casa di Cesare Brandi, uno degli storici dell’arte più importanti del XX secolo, fondatore dell’Istituto Centrale del Restauro assieme a Giulio Carlo Argan e creatore della prima vera teoria del restauro, ancora oggi punto di riferimento imprescindibile in questa materia.
Questa villa, che divenne proprietà della sua famiglia alla metà del XVIII secolo, è un gioiello del XVI secolo realizzato su progetto di Baldassarre Peruzzi, uno dei più importanti architetti del Rinascimento romano. L’edificio è composto di un unico blocco a pianta quadrata, si sviluppa su due piani ed è circondato da un verdeggiante giardino.
L’interno è arredato con suppellettili e opere d’arte. Vi sono mobili databili dal Cinque al Settecento. Inoltre, vi troviamo le molte opere donate a Cesare Brandi dagli artisti amici, che rappresentano una sorta di antologia della cultura figurativa italiana del Novecento: De Pisis, Morandi, Manzù, Guttuso, Mastroianni, Scialoja, Burri e molti altri. Oltre alle opere d’arte, la casa di Brandi comprende una ricca biblioteca, un fondo manoscritto di oltre tredicimila lettere e una raccolta fotografica di circa settemila immagini.
Cesare Brandi, che qui morì, lasciò questo tesoro allo Stato. Oggi lo Stato passa il testimone.
La prossima settimana parleremo di un altro di questi beni immobili, nella speranza che il testimone venga raccolto da enti che valorizzeranno una volta per tutte questi gioielli dimenticati.
Angelo De Grande -ilmegafono.org
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