L’Italia è sulla strada giusta sul fronte della raccolta differenziata dei rifiuti, anche se c’è ancora molto da fare, soprattutto al Centro. Lo conferma Legambiente nel suo storico dossier “Comuni Ricicloni”, secondo il quale nel nostro Paese sono ben 629 i Comuni Rifiuti free, ovvero quelli in cui la produzione annuale pro-capite di rifiuti avviati a smaltimento è inferiore ai 75 Kg. Il numero dei Comuni Rifiuti free è aumentato di 39 unità nel corso del 2022, a dimostrazione dell’impegno dei cittadini italiani e delle singole comunità nella raccolta differenziata per una efficace valorizzazione dei rifiuti.
Si tratta di un record che fa ben sperare per il futuro, anche se ci sono aree del Paese in cui la cultura del riciclo dei rifiuti non è ancora radicata. Fanalino di coda di questa edizione del dossier di Legambiente è il Centro, dove si registra una lieve flessione: appena 30 Comuni, due in meno rispetto allo scorso anno. Nel Sud invece aumenta di 11 unità il numero dei Comuni Ricicloni, per un totale di 176 Comuni. Il primato resta ancora al Nord Italia, dove i Comuni Ricicloni sono 423, +32 rispetto alla scorsa edizione. Veneto e Piemonte si attestano come le regioni più virtuose, con 49 e 169 Comuni rispettivamente, ma quest’anno sono le isole ad aver registrato la crescita maggiore di città rifiuti free.
In Sicilia, infatti, il numero è più che raddoppiato, passando da 9 a 23, mentre in Sardegna è triplicato, passando da 10 a 30. Peggiorano le performance di Abruzzo (-7 Comuni), Lombardia (-21) e Campania (-20). Rispetto a quest’ultima, la diminuzione consistente è dovuta al fatto che non tutti gli enti comunali hanno provveduto nei tempi previsti a comunicare ad ARPA Campania i dati di produzione dei rifiuti del 2022, perciò se ne sono potuti utilizzare solo una parte.
“I numeri dell’edizione 2023 – ha dichiarato Giorgio Zampetti, Direttore generale di Legambiente – ci confermano come il passaggio da un’economia di tipo lineare a una di tipo circolare sia possibile a partire dal lavoro di amministrazioni virtuose e sindaci attenti”. Zampetti aggiunge però che c’è ancora molto da fare, “dai piccoli Comuni ai centri più grandi fino alle città, dove stentano a diffondersi sistemi di raccolta che tengono insieme qualità e prevenzione dei rifiuti avviati a smaltimento, primo tra tutti il porta a porta combinato con la tariffazione puntuale”. È fondamentale invece “un gioco di squadra tra i diversi livelli amministrativi necessario a consentire che, le esperienze virtuose” di oggi, possano diventare “una buona prassi nazionale di economia circolare grazie anche alle risorse messe a disposizione dal PNRR per il tema della gestione dei rifiuti”.
Redazione -ilmegafono.org
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