I sogni delle persone che interagiscono e si confrontano con i nostri sogni, grazie all’immersione in un emozionante flusso sonoro. Questo è quello che accade nell’opera Dreamscape, installazione sonora immersiva di Eva Frapiccini. L’opera, realizzata con la curatela di Paola Ugolini e prodotta da AlbumArte, sarà portata in mostra nei prossimi mesi in alcune città italiane. Innanzitutto, dal 9 al 24 maggio, sarà ospitata al Polo del ‘900 di Torino, quindi si sposterà, dal 7 al 12 giugno, al Museo Madre di Napoli. Dal 6 al 16 luglio, infine, sarà ospite della Fondazione per la Cultura – Palazzo Ducale di Genova (dal 14 al 16 nell’ambito del Festival Electropark).
Eva Frapiccini è un’artista multimediale e ricercatrice particolarmente interessata al rapporto fra memoria, potere e cambiamenti socio-politici. Ha esposto al Padiglione Italia, alla Biennale di Architettura di Venezia e in vari musei internazionali. I suoi lavori sono conservati in prestigiose collezioni permanenti come il Castello di Rivoli – Museo di Arte Contemporanea, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, il MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo.
Dreamscape fa parte del progetto di ricerca internazionale, intitolato “Dreams’ Time Capsule” e sviluppato da Eva Frapiccini lungo il corso di ben undici anni. Dal 2011 al 2022, infatti, l’artista ha raccolto e registrato, all’interno di una capsula itinerante, il racconto dei sogni fatto da migliaia di individui provenienti da tutto il mondo, facendo emergere – in occasione ad esempio del primo voto democratico in Egitto o subito dopo la Brexit – alcuni temi ricorrenti, parole chiave, archetipi. “Lo scopo dell’archiviazione – racconta Eva Frapiccini – era di realizzare un lavoro utopico, raggiungere le persone in diverse parti del mondo per registrare i loro sogni notturni, per capire se ci fossero delle immagini comuni, testando l’inconscio collettivo junghiano”. “Nel corso degli anni – prosegue l’artista – durante votazioni storiche, pandemia e referendum nazionali, a questa chiamata hanno risposto più di 2300 persone che sono entrate nella struttura itinerante a Bogotà, Il Cairo, Stoccolma, Genova, Berlino, Sharjah, Torino, Dubai, Riga, Bergamo”.
Un progetto di ricerca che si è tradotto prima nell’installazione video Dust of Dreams, presentata nel 2022, e adesso in una installazione sonora immersiva e interattiva, che mette al centro della scena il pubblico pronto a (ri)scoprire e a (ri)percorrere le voci che costituiscono l’archivio dei sogni, secondo quella riflessione sul ruolo dello spettatore che, nell’era digitale, è anche creatore di contenuti, altro tema ricorrente nella ricerca artistica di Eva Frapiccini. Fra penombra e strutture luminose, tra la drammaturgia sonora della sound artist Sara Berts e i sistemi interattivi sviluppati da Emanuele Lauriola, Dreamscape sposta così l’attenzione da una visione a distanza a un’esperienza partecipativa live, in cui diventa fondamentale la relazione fra fisicità, opera artistica e spazio espositivo.
Un’esperienza estremamente intima e collettiva al tempo stesso che rivela la dimensione universale dell’inconscio, poiché i sogni trascendono le culture di appartenenza di chi li genera. “Si può dire – conclude l’artista – che le voci conservate nell’archivio appartengono ad un tempo sospeso, non sono nel passato e nel futuro, semplicemente sono, e ci parlano di qualcosa che è al di fuori del tempo: il viaggio onirico”. Infine, ad accompagnare Dreamscape nelle tre tappe di Torino, Napoli e Genova, saranno una serie di attività collaterali che coinvolgeranno le scuole secondarie di I e II grado, le Università e gli abitanti dei territori, fra workshop, panel, talk e pubblicazioni scientifiche.
Redazione -ilmegafono.org
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