È una tragedia continua, un orrore infinito che sta devastando ettari di patrimonio naturale e di biodiversità. La Sicilia brucia ancora, senza sosta. La nostra isola è sotto la costante azione distruttiva del fuoco. Una minaccia grave che, già lo scorso anno, aveva cancellato ampie parti di natura e messo a rischio anche abitazioni. Quest’anno, al primo giugno, sono già stati oltre 60 i roghi, dei quali conosciamo l’origine dolosa ma non gli autori e le ragioni. C’è tanta rabbia e molta preoccupazione per quello che potrà accadere nei prossimi mesi, anche perché risulta evidente l’assenza di una concreta opera di prevenzione e di contrasto degli incendi. Le istituzioni locali e la Regione non hanno fatto abbastanza, la magistratura, le forze dell’ordine e quelle preposte alla tutela del patrimonio naturale non hanno prodotto alcuna indagine concreta.
Intanto, anche per incendi che potrebbero essere spenti sul posto, vengono costantemente impegnati i Canadair, che provengono da Lamezia Terme e il cui volo ha un costo salato per le casse pubbliche, visto che la gestione operativa e logistica è inspiegabilmente affidata a società private (leggi qui e firma la petizione).
Mentre si discute sulle cause e si alimentano i sospetti, le fiamme stanno distruggendo importanti aree, tra le quali quelle sottoposte a riserva e ricche di biodiversità e fauna. Dalla Riserva dello Zingaro ai Nebrodi, da Cavagrande a Vendicari, i roghi stanno compromettendo il futuro della nostra isola e delle sue aree più importanti. Se continua così, presto non resterà più niente della nostra bellezza e della nostra ricchezza naturale. Per questo, i volontari del MAI (Movimento Antincendio Ibleo) da tempo hanno deciso di denunciare quanto sta accadendo e di combattere gli incendi sul campo, armati di battifuoco e amore per questa terra.
- “Non vogliamo vivere in un deserto! Per questo abbiamo deciso di unirci alle forze di spegnimento istituzionali per proteggere case, frutteti e macchia ”mediterranea”.
- “Vogliamo sentirci al sicuro! Come cittadini chiediamo di essere protetti attraverso pattuglie, telecamere e una mobilitazione delle forze dell’ordine per compiere indagini rapide e conclusive”.
- “Spegnimento è fallimento! Vogliamo impegnarci in prima linea per difendere la nostra terra e quella dei nostri vicini chiedendo alle istituzioni di fare la propria parte. È urgente individuare i colpevoli di questi roghi, innescati negli stessi punti anno dopo anno e ormai settimana dopo settimana. È urgente cambiare i regolamenti per anticipare la data di termine dell’obbligo di pulizia dei terreni. È urgente proteggere le nostre riserve naturalistiche dai ripetuti attacchi. Ognuno di noi può fare la sua parte. Sostieni la nostra lotta, fai sentire anche la tua voce”.
In occasione della Giornata contro la desertificazione, celebratasi il 17 giugno, sul web è stata lanciata una iniziativa di protesta contro gli incendi. Consiste nel pubblicare sul proprio profilo Facebook o Instagram la foto qui sotto o una propria foto in primo piano, scrivendo nel post la frase “Non vogliamo vivere in un deserto!”, seguita dagli hashtag #StopIncendi #FermiamoIlFuoco. Naturalmente invitando tutti i propri contatti a fare lo stesso, per dire basta ai roghi e chiedere alle istituzioni di intervenire in maniera efficace e permanente per tutelare il nostro patrimonio naturale.
Il nostro futuro dipende solo da noi!
Per partecipare alle iniziative del MAI contattali su Facebook https://www.facebook.com/mai.incendi
Redazione -ilmegafono.org
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