Da sempre nella storia dell’umanità le epidemie, così come le catastrofi naturali o le guerre, portano l’uomo all’estremo. Se nel nostro Paese, come nel mondo, si moltiplicano le azioni di solidarietà e sostegno nei confronti di chi sta male e di chi è in prima linea per combattere il virus, analogamente si stanno diffondendo azioni di sciacallaggio che fanno leva sulla paura e sull’ignoranza delle persone. Ormai quasi tutti gli italiani sono in quarantena da quasi un mese e le tv ci bombardano ogni giorno con le ultime novità sulla diffusione del Covid-19 e sulla prospettiva che questo periodo di crisi possa vedere la fine da qui a un paio di mesi. Fin dai primi giorni in cui il virus si è diffuso, in Italia c’è stata una corsa fin troppo sfrenata alla ricerca di Amuchina e mascherine, il cui prezzo in tantissimi casi è lievitato fino a richiedere l’intervento della Guardia di Finanza che ha multato chi vendeva il gel igienizzante a prezzi che arrivavano a superare il 500% del prezzo originario.
Per quanto riguarda le mascherine, è ormai noto che nel nostro paese non c’è un abbondanza di questi fondamentali strumenti. Addirittura in molti ospedali è stata denunciata questa clamorosa mancanza. A sostegno di ciò è arrivata la comunicazione della Protezione civile che ha diffuso i dati del mese di marzo sulle mascherine consegnate alle aziende sanitarie che hanno sfiorato i 40 milioni di pezzi, a fronte però di un fabbisogno totale di oltre 90 milioni. Va comunque specificato che lo sforzo delle istituzioni si è triplicato nella seconda metà di marzo, visto che fino al 17 marzo erano stati consegnati appena 9 milioni di mascherine.
Proprio per questo, per i privati ancora costretti ad uscire di casa, risulta molto difficile avere accesso alle mascherine utili per evitare il contagio (FFP2 e FFP3), che ad oggi in media costano intorno ai 15 euro e hanno una durata limitata. Ciò ha spinto qualche furfante a creare dei siti in cui si millantava la vendita di mascherine a prezzi stracciati salvo poi derubare gli ignari avventori che provavano ad acquistarle. A confermare questo uso diffuso è stata anche Tiziana Pagnozzi, dirigente del compartimento di polizia postale ligure, che all’ANSA ha ribadito che “gli utenti del web devono tenere gli occhi ben aperti perché le truffe online sono sempre più frequenti”. Truffe sul web che si sommano a quelle dal vivo: in settimana, infatti, è cominciato a comparire in molti palazzi un avviso fasullo del Ministero dell’interno che invitava ad abbandonare l’abitazione per favorire non precisati controlli. Un modo come un altro per dare via libera ai ladri da appartamento.
Tornando all’annosa questione delle mascherine, nelle ultime settimane si sono moltiplicati i casi di rincaro fraudolento dei prezzi: in tutto lo Stivale, le forze dell’ordine hanno riscontrato episodi di mascherine acquistate e rivendute con prezzi aumentati tra il 100 e il 500% con casi al limite del ridicolo come nel napoletano, dove sono state raggiunte stime vicine al 6000% del normale prezzo di vendita. Insomma, siamo chiamati a fare i conti con la più grande epidemia da centinaia di anni e con i soliti delinquenti che minacciano la stabilità economica, quantomai precaria, delle famiglie italiane. Lucrando su paura e salute.
Vincenzo Verde -ilmegafono.org
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