In questi giorni, a Milano, ha aperto i battenti al pubblico una mostra mai vista prima. È la prima volta, infatti, che le opere di Albrecht Dürer vengono esposte nel capoluogo lombardo. Dürer è stato un grande artista, un personaggio che vale la pena di conoscere.
Come Leonardo da Vinci o Michelangelo Buonarroti per l’Italia, Albrecht Dürer (1471 – 1528) è per la Germania il simbolo del genio rinascimentale. Fu un uomo fuori dagli schemi, artista poliedrico, virtuoso e narcisista. Fece un gran numero di autoritratti, circa una cinquantina, tra cui il primo autoritratto nudo della storia dell’arte (l’Autoritratto da nudo 1505). Il padre, che era orafo, si accorse subito del talento del suo terzogenito e lo mandò nella bottega del pittore Michael Wolgemut, dove il giovane Dürer affinò la sua tecnica incisoria.
Poco più che ventenne diventò pittore di Federico di Sassonia, suo primo mecenate, e poco tempo dopo (1495) lasciò Norimberga per visitare l’Italia e vedere dal vero le mitiche opere degli artisti più importanti e discussi d’Europa: Leonardo, Raffaello, Michelangelo, Mantegna e altri. Fu in occasione del suo secondo viaggio nella culla del Rinascimento che Dürer incontrò personalmente il genio italiano Leonardo da Vinci con il quale si trovò a condividere la stessa visione della vita e della natura.
Non bisogna dimenticare che la riforma luterana incalzava in Germania in quegli anni e che, con essa, si diffondeva una forte iconoclastia che lo spinse a trasferirsi nel 1520 ad Anversa dove aprì una sua bottega. In questa città ebbe diversi allievi provenienti da tutta Europa e qui si dedicò, per scopi didattici, alla redazione di diversi trattati, tra i quali uno sulla geometria e uno sulle fortificazioni.
Iniziata il 21 febbraio scorso, la mostra “Dürer e il Rinascimento tra Germania e Italia” si svolgerà fino al 24 giugno 2018 presso il Palazzo Reale di Milano. Qui potrete ammirare più di 130 opere che raccontano un Rinascimento diverso da quello a cui siamo abituati. Oltre alle opere di Dürer (ne troverete più di 70), potrete godere anche della vista di opere di suoi contemporanei italiani e tedeschi che ne hanno influenzato la poetica.
Il corpus del maestro di Norimberga è infatti affiancato da alcune produzioni significative di artisti come Lucas Cranach, Albrecht Altdorfer, Hans Baldung Grien, Hans Burgkmair e Martin Schongauer, ma anche Tiziano, Giorgione, Andrea Mantegna, Leonardo da Vinci, Giovanni Bellini, Andrea Solario.
Una mostra da non perdere!
Angelo De Grande -ilmegafono.org
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