Ripulire le acque dei mari con una spugna rivoluzionaria: per ora è solo un progetto, ma potrebbe diventare realtà grazie all’impegno di tecnici e scienziati. Un team dell’Argonne National Laboratory, uno dei principali centri di ricerca degli Stati Uniti, ha inventato Oleo Sponge, una spugna in poliuretano ricoperta di ossido di metallo, capace di trattenere le sostanze inquinanti rilasciando acqua pulita. Progetti del genere erano già stati lanciati da altri gruppi di ricerca, nessuno di questi però era riuscito ad approntare un modello di spugna che potesse agire nelle profondità marittime.
Oleo Sponge potrebbe arrivare lì dove il resto del mondo si è fermato, grazie all’innovazione dei materiali porosi che riescono a trattenere meglio determinate sostanze, come il greggio che ha già provocato troppi danni. La struttura base di Oleo Sponge consiste nel perfetto mix tra schiuma, ossido metallico e molecole “assorbenti” delle sostanze inquinanti e riesce a separare gli elementi trattenendo sulla superficie della spugna soltanto gli idrocarburi. Mentre le precedenti invenzioni riuscivano a ripulire dal greggio soltanto acque superficiali, Oleo Sponge è capace di agire su tutta la colonna dell’acqua, superando in senso verticale anche le onde.
Già nel 2015, proprio in Italia, l’Istituto Italiano di Tecnologia aveva inventato un particolare materiale metallico che, grazie ai campi magnetici, riusciva ad intercettare le tracce di greggio, ma i tentativi si fermavano soltanto alla superficie. Oleo Sponge è riuscita ad intraprendere la strada giusta e all’orizzonte si sente già aria di rivoluzione ambientale. La spugna antinquinamento è capace di aumentare il proprio volume di novanta volte, si pensa quindi ad un’azione strutturata su superfici e profondità anche molto estese.
La sua struttura versatile, inoltre, potrebbe consentire l’assorbimento di altre sostanze inquinanti, oltre al greggio: una volta individuate le molecole adatte a intercettare le singole sostanze nocive, sarà possibile procedere ad un’intensa ripulita delle acque inquinate. Ma c’è dell’altro: il greggio trattenuto, così come eventualmente le altre sostanze, potranno essere riciclati per nuovi utilizzi, incentivando il circolo virtuoso di una corretta condotta ambientale, tra pulizia dei mari e riciclo delle sostanze. Talvolta è proprio necessario un colpo di spugna, anche nell’ambito della ricerca.
Laura Olivazzi -ilmegafono.org
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