Chi di noi non ha conservato almeno un quaderno o un tema come ricordo dei primi anni di scuola? A chi non sono sfuggiti un sorriso e un pizzico di emozione davanti alla calligrafia incerta e agli errori di ortografia, scrutando tra le righe di quei fogli ormai ingialliti tutta la bellezza dell’essere bambini? Forse è proprio da queste vibrazioni che Thomas Pololi ha mosso i primi passi di una ricerca iniziata circa 20 anni fa e che, precedentemente, lo ha portato a fondare l’associazione Quaderni Aperti attraverso cui ha raccolto una collezione di circa 2500 quaderni, perlopiù di scuola primaria e secondaria inferiore. Quaderni che oggi sono in parte esposti nel primo museo al mondo dedicato alle memorie dell’infanzia e dell’adolescenza. Parliamo del Museo dei Quaderni di Scuola, che si trova a Milano, in via Broletto n. 18, a pochi passi dal Duomo.

Entrare nelle sue stanze è come iniziare un viaggio nel tempo alla riscoperta della propria infanzia e di quella di bambini e bambine vissuti in altri tempi e in altri luoghi rispetto a noi. La collezione, infatti, si compone di quaderni di scuola, diari, lettere, opera di bambini e bambine provenienti da 35 Paesi ed abbraccia un periodo che va dalla fine del 1700 ai primi anni 2000. Dal quaderno più antico, risalente al 1775 e proveniente dall’Inghilterra, passando per quelli provenienti da Cina e Giappone e per quelli con i testi più toccanti, scritti dai bambini sotto le bombe della Seconda Guerra Mondiale, fino ad arrivare a testi più recenti scritti con le penne biro nel 2000: le sale del Museo sono custodi e testimoni di un patrimonio culturale importantissimo.

È uno spaccato di vita vissuta, descritta da bambini e bambine, ragazzi e ragazze, che rappresenta una porta d’accesso privilegiata attraverso cui ripercorrere la storia di popoli e comunità, osservati con lo sguardo unico e speciale dei più piccoli. La raccolta partecipativa di quaderni di scuola, diari e lettere, è iniziata nel 2004: il materiale, che può essere donato o prestato per un periodo di alcuni mesi, viene catalogato e digitalizzato, entrando così a far parte della collezione di questo museo. Ad oggi la raccolta è costituita da circa 650 quaderni conservati in forma fisica (già inventariati) e da circa 300 quaderni conservati in forma digitale, ma si arricchisce di giorno in giorno.

Il Museo dei Quaderni di Scuola è un museo piccolo ma estremamente dinamico, proprio come la sua collezione in costante crescita e come le attività e i progetti dell’associazione che lo anima, fondata nel 2014 con l’obiettivo di valorizzare il materiale conservato attraverso iniziative culturali e sociali, nonché di mettere tale materiale a disposizione di studenti, insegnanti e ricercatori. Nell’associazione Quaderni Aperti oggi sono attive una dozzina di persone e con essa collaborano oltre 300 volontari internazionali, che si occupano della trascrizione e della traduzione dei testi scritti a mano dai bambini.

Il Museo dei Quaderni di Scuola, diviso per sezioni e aree tematiche, ospita anche mostre temporanee per approfondire argomenti specifici a cui sono associate pubblicazioni e cicli di laboratori dedicati a bambini e ragazzi. Questo inedito e straordinario esempio di memoria è visitabile in piccoli gruppi e solo su prenotazione e merita sicuramente una visita, non fosse altro per riprovare l’emozione di tornare un po’ bambini. Per tutte le informazioni consultate il sito https://www.museoquaderni.it/.

Serena Gilè -ilmegafono.org