Sulle auto elettriche è in corso ormai da molti anni un ampio dibattito su quale sia il loro vero impatto ambientale: secondo alcuni studi, queste vetture inquinerebbero di più rispetto ai veicoli tradizionali, soprattutto nella prima parte del loro ciclo di vita, perché l’energia elettrica arriva dalle fonti fossili e perché le batterie consumano ingenti risorse minerarie. In realtà, l’impatto ambientale di queste auto dipende molto dal mix elettrico di un Paese, ovvero le fonti di energia da cui proviene la sua elettricità e, in ogni caso, dopo i 90mila km, le loro emissioni di Co2 equivalente sarebbero comunque inferiori a quelle delle auto a motore endotermico. Secondo un’analisi effettuata dall’Associazione tedesca degli ingegneri, infatti, dopo i 200.000 km un veicolo elettrico avrà causato 24,2 tonnellate di emissioni di CO2. In confronto, un veicolo diesel avrà emesso 33 tonnellate, ovvero oltre il 36% in più.

Inoltre, anche nei Paesi in cui la rete elettrica è dominata dai combustibili fossili, le auto alimentate a batteria emettono meno CO2 rispetto alle auto con motore a combustione interna nel corso del loro ciclo di vita. Nel Regno Unito, ad esempio, le emissioni nell’intero ciclo di vita (LCA) dei veicoli elettrici sono inferiori del 71% rispetto ai veicoli a combustione interna. In Germania, dove si stanno concentrando molti produttori auto e gigafactory per batterie delle auto elettriche, questi veicoli inquinano il 56% in meno rispetto ai veicoli tradizionali, lungo l’intero ciclo di vita. Nella stessa Cina, che nel 2023 aveva un mix elettrico composto per il 60% da carbone, le emissioni LCA delle auto elettriche erano comunque ben più basse dei modelli equivalenti alimentati a diesel e benzina. Lo stesso vale per il Giappone, dove le emissioni LCA delle auto elettriche erano del 31% più basse rispetto ai veicoli a combustione interna.

L’idea che le auto elettriche possano inquinare più delle tradizionali auto a benzina o diesel sembra essere quindi un mito alimentato da una lettura parziale e distorta dei dati. Una tesi che, peraltro, è stata smentita anche dalla Iea (Agenzia internazionale dell’Energia) secondo la quale le auto elettriche permettono di ridurre nell’ordine del 50% le emissioni di gas serra rispetto alle auto con motori a benzina o diesel. L’unico punto ancora a favore degli oppositori alle auto elettriche rimane quindi il problema legato allo smaltimento delle batterie. È inconfutabile, infatti, che questo processo rappresenti un serio problema ambientale su sui occorre intervenire in fretta. Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto recentemente un accordo provvisorio per rafforzare le norme sulla sostenibilità del comparto industriale della produzione e smaltimento delle batterie.

Il nuovo regolamento stabilisce i requisiti di fine vita, compresi gli obiettivi e gli obblighi per il recupero dei materiali, ritenuto fondamentale. Dobbiamo solo aspettare che la nuova legislazione in materia sia formalmente adottata in modo definitivo, così da sostenere al meglio la transizione elettrica la cui accelerazione è stata imposta con la direttiva europea che mette al bando il motore termico nel 2035.

Redazione -ilmegafono.org