Aveva soltanto 14 anni e un “bastone de mando” tra le mani, uno scettro di legno simbolo della popolazione Nasa, a cui apparteneva, in Colombia. Breiner David Cucuñame López è stato brutalmente assassinato lo scorso venerdì, con la sola colpa di essersi battuto per il pianeta e per l’ambiente. Il suo nome allunga ulteriormente la lista insanguinata di attivisti e difensori dell’ambiente uccisi in Colombia, un Paese che ormai sembra aver fatto l’abitudine ad assassinii del genere. Breiner David Cucuñame López faceva parte della Guardia indigena in difesa dell’ambiente ed è stato ucciso durante un raid, probabilmente di ex appartenenti alle Forze armate rivoluzionarie della Colombia, mentre era insieme al padre.
Nel 2020, nello Stato sudamericano sono stati uccisi circa 65 attivisti, su 220 omicidi in tutto il mondo. Breiner David Cucuñame López è stato ucciso durante una pattuglia, quando alcuni sconosciuti hanno aperto il fuoco, senza lasciargli scampo. Le autorità indigene hanno individuato i colpevoli, si tratta di ex guerriglieri che hanno rifiutato gli accordi di pace del 2016, gettando benzina sul fuoco nella guerra tra narcotrafficanti e guerriglia: la lotta per il potere consiste nell’assicurarsi corridoi che portino al Pacifico, da dove partono le rotte per la cocaina. Molte comunità sono costrette a lasciare le loro abitazioni a causa degli scontri, provocando enormi crisi sociali.
Questa guerra ha mietuto molte vittime, l’ultima, forse quella che fa più rumore di tutte, è questo ragazzino di 14 anni che purtroppo rientra nella lunga schiera di leader ambientalisti uccisi per aver difeso il loro ecosistema. Le autorità indigene l’hanno definito “custode della Terra Madre”, custode del territorio indigeno, anche se era poco più di un bambino.
Cucuñame Lopez non è affatto l’unica vittima innocente di questa strage ormai prolungata nel tempo. E non sono soltanto gli ambientalisti a morire. Ad esempio, anche la piccola Valeria Murillo, 10 anni, è stata raggiunta da un proiettile esploso da alcuni membri del Clan del Golfo, un gruppo paramilitare particolarmente violento. Una scia di sangue destinata a scorrere sempre più copiosa viste le premesse. E sempre più rumorosa, viste le età delle vittime.
Redazione -ilmegafono.org
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