Cresce la paura a Erbil dove, lunedì scorso, attorno alle 21 ora locale, circa 15 razzi sono stati lanciati nella città colpendo l’aeroporto, il tetto di un palazzo vicino la città di Naz e la zona residenziale di Baktiri. A lanciare immediatamente l’allarme è stata l’unità antiterrorismo della Regione del Kurdistan: “Due razzi hanno colpito l’aeroporto internazionale di Erbil e un missile ha sorvolato l’aeroporto”, si legge nel comunicato scritto poco dopo l’attacco. Oltre quindici i feriti, tra cui due civili curdi che in quel momento si trovavano in un market per animali – luogo dove è caduto uno dei razzi – e una guardia di uno dei consolati del quartiere di Waziran.
Certa è invece la morte di un contractor che in quel momento era in aeroporto, mentre un altro civile si trova in condizioni molto gravi in ospedale. Nessuna rivendicazione da parte di cellule dell’ISIS come si era inizialmente ipotizzato, ma le forze militari Peshmerga del KRG affermano sia stato un attacco da parte di milizie iraniane. In effetti, l’attacco è stato poi rivendicato dalla milizia filoiraniana Saray Awliya al-Dam, “I guardiani delle brigate del sangue”. Abbiamo intervistato un generale Peshmerga che ha assistito alla caduta dei missili che si scagliavano contro Erbil.
Che cosa è accaduto di preciso?
Abbiamo visto dei razzi venire addosso alla nostra città. Ci stanno attaccando, abbiamo immediatamente pensato. Non è ancora precisa la posizione che indica da dove siano stati lanciati i razzi. Avevamo pensato provenissero da Hamdaniya, ma il governatore di Ninive ha assicurato non provenissero da lì. Quello che ci fa male è che continuano a colpire zone civili, e sono gli innocenti a rimetterci per primi.
Un attacco rivendicato da milizie filoiraniane…
È certamente così. I miliziani iraniani sono sempre stati come l’Isis, una grande minaccia per il Kurdistan. L’Iran, in coalizione con l’Iraq, sta spingendo per rendere la vita dei curdi invivibile e per farci rinunciare ai nostri legittimi diritti. Basti guardare a tutte le minacce che da tempo e ora più frequentemente riceviamo da Baghdad, Teheran e da milizie dell’ISIS. Per non parlare dei continui tagli dei budget dall’Iraq verso il KRG. È tutto ciò che fanno per distruggere i curdi e annettersi territori che da secoli sono nostri. Gli Stati europei dovrebbero supportare l’indipendenza del popolo curdo affinché noi possiamo vivere in pace.
Intanto, mentre missili squarciavano in due la notte e la quiete di Erbil, gli Stati Uniti e il KRG stanno arduamente lavorando per ricomporre il puzzle e giungere alla fonte certa che ha attaccato il Kurdistan iracheno. Il primo ministro Masrour Barzani ha condannato “fortemente l’attacco” invitando i cittadini a “mantenere la calma”. Il primo ministro iracheno fa sapere che ha ordinato la formazione di un comitato investigativo congiunto con il Governo Regionale del Kurdistan al fine di identificare i colpevoli che si nascondono dietro l’attacco.
Rossella Assanti -ilmegafono.org
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