La Fabbrica del Vapore presenta “Frida Kahlo. Il Caos Dentro”, un viaggio attraverso il mondo complesso e affascinante dell’artista tra le più conosciute e amate, icona femminile ed esempio di coraggio e forza. Fino al 28 marzo 2021 è possibile avvicinarsi al mondo di una delle più famose artiste del XX secolo, attraverso uno spettacolo multimediale di grande effetto e la visita alla riproduzione degli ambienti in cui visse la grande artista. È la casa in cui Frida ha vissuto e amato che qui viene rappresentata: il percorso espositivo si apre con Casa Azul e le stanze in cui Frida passò momenti intensi, di gioie e dolori. Ed ecco iniziare un coinvolgente e interessante viaggio, capace di accompagnare il visitatore in una storia fatta di passione, di colori e rappresentazioni suggestive ed evocative.

La camera da letto e il baldacchino in legno, lo scrittoio, la sedia a rotelle, i tubetti di colore ed i pennelli, ma ancora spazi dedicati alla cultura messicana, all’arte e ai gioielli, per arrivare agli abiti a cui si ispirò Frida Kahlo per realizzare il proprio stile unico e potente. Una splendida crono-storia, sviluppata per date relative a momenti di particolare significato, racconta e suggerisce al fruitore un approccio efficace e capace di introdurre ad un mondo tutt’altro che semplice, in cui poesia e contraddizione, armonia e dolore si intrecciano e si manifestano attraverso il segno, la forma, il colore e la parola.

Salendo al piano superiore è Diego Rivera che accoglie il pubblico: uno spazio è infatti interamente dedicato a lui e ad alcuni dei più conosciuti murales realizzati dallo stesso Diego Rivera in varie parti del mondo. D’impatto le proiezioni di muri e dettagli che completano una mostra in cui gli spunti e le testimonianze sono davvero tanti. L’arte murale fu lo strumento, durante la prima metà del Novecento, per insegnare alla popolazione, spesso analfabeta, la storia del Messico e l’esaltazione degli ideali politici.

Molte le sezioni da non perdere: da “I colori dell’anima”, curata da Alejandra Matiz, direttrice della Fondazione Leo Matiz di Bogotà, con i magnifici ritratti fotografici di Frida realizzati dal celebre fotografo colombiano Leonet Matiz Espinoza (1917- 1988), a quella dedicata ai busti dipinti da sette differenti artisti contemporanei, che hanno omaggiato Frida Kahlo ispirandosi ai corsetti che Frida dovette utilizzare nel corso della sua vita e che dipingeva.

“Frida e il suo doppio” è poi la sezione in cui sono esposte le riproduzioni in formato modlight di quindici tra i più conosciuti autoritratti che Frida realizzò nel corso della sua carriera artistica. Tra questi Autoritratto con collana (1933), Autoritratto con treccia (1941), Autoritratto con scimmie (1945), La colonna spezzata (1944), Il cervo ferito (1946), Diego ed io (1949). Una splendida occasione per approfondire prospettive originali e avvicinarsi a quella parte di mondo che sta dietro alla produzione artistica di Frida Kahlo.

Claudia Notargiacomo (Sonda.life) -ilmegafono.org