La Fase 2 è iniziata con la graduale ripresa di alcune attività. Tante però rimangono ancora chiuse e nell’incertezza, così come è incerto il futuro di tante lavoratrici e lavoratori. L’Italia prova a ripartire con tante incognite, con la speranza che non ci siano nuovi focolai e che la pandemia perda efficacia e si possa tornare presto a una vita con meno restrizioni e con maggiori possibilità di movimento. La ripartenza ci impone prudenza e attenzione e ci invita al contempo a non sprecare l’opportunità che essa può rappresentare, soprattutto se saremo capaci di rilanciare l’economia in chiave green, creando occasioni di sviluppo e riducendo le disuguaglianze. È questo il senso dell’appello lanciato da Legambiente che, in un comunicato, definisce l’emergenza Coronavirus “la più terribile sfida che il nostro Paese si trova di fronte dalla seconda guerra mondiale sia da un punto di vista dell’impatto sanitario che economico e occupazionale”.
“Non sappiamo ancora – continua l’organizzazione ambientalista – quali saranno i tempi di riapertura completa delle attività economiche, di ritorno a scuola né di ritorno alle possibilità di movimento a cui eravamo abituati prima di questo shock. Quello che sappiamo è che dobbiamo farci trovare pronti”. La sfida che attende il Paese, a tutti i suoi livelli, è infatti molto difficile e bisognerà trovare delle soluzioni e delle risposte concrete anche con riferimento alle “altre due grandi crisi che abbiamo di fronte: quella climatica e quella sociale, aggravata da questi difficili mesi”.
A tal proposito, Legambiente ha individuato 33 proposte che indicano una strada ben precisa per uscire da questa situazione e che potrebbero trasformare il momento di difficoltà in una “opportunità per rilanciare il Paese, affrontando alcuni problemi e nodi oggi ineludibili”. Tre i campi sui quali si chiede di intervenire: “Semplificazione delle procedure, interventi di rilancio dell’economia con fondi europei, sblocco di risorse e di provvedimenti ministeriali in stallo”. Un documento, quello di Legambiente, intitolato “Non sprechiamo la #Fase2” e composto da una trentina di pagine. L’obiettivo è politico e mira ad evitare l’ennesimo provvedimento emergenziale che “distribuisca risorse a pioggia e acceleri qualche grande opera, rinviando tutto il resto a tempi migliori. Ossia quello che il nostro Paese ha fatto dopo la crisi del 2008”.
Un errore che, scrive Legambiente, “non dobbiamo compiere, anche perché il nostro Paese” si trova ad operare “nell’ambito di un dibattito europeo molto diverso da dodici anni fa, con margini per politiche pubbliche e investimenti mai avuti prima e una nuova programmazione 2021-2027 che può aiutare a progettare il rilancio, attraverso interventi green capaci di dare risposte immediate ma anche di segnare la strada per un’economia e una società più forti, resilienti, solidali”.
Redazione -ilmegafono.org
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