Il cambiamento climatico diventa emergenza anche per le amministrazioni comunali delle grandi capitali: dopo Londra e New York, anche Parigi dichiara lo stato di emergenza climatica. Nell’ultimo consiglio comunale, infatti, l’assessore con delega all’ambiente, Celia Blauel, ha posto al centro dell’attenzione gli obiettivi firmati nel 2015 proprio a Parigi e sottoscritti da 195 paesi. Ma non finisce qui: l’assessore ha proposto la creazione di una “Accademia del clima”, un ente che tenda a sensibilizzare l’opinione pubblica su temi riguardanti l’ambiente e l’emergenza ambientale.
Parigi si aggiunge dunque a Londra, che aveva già dichiarato per prima lo stato di emergenza climatica nel dicembre 2018. New York ha provveduto pochi giorni fa, il 26 giugno, mentre l’associazione non governativa americana The Climate Mobilization afferma che attualmente sono 650 le amministrazioni che hanno dichiarato lo stato d’emergenza di fronte alla palese ribellione del clima e dell’ambiente.
A Parigi, inoltre, dal 1° luglio è scattato nell’Isle de France il divieto alla circolazione per le auto diesel inquinanti, ma l’obiettivo è ancor più ambizioso: vietare del tutto la circolazione a mezzi pesanti e auto diesel nel 2024 durante il periodo delle Olimpiadi. Il cambiamento climatico diventa dunque uno dei baluardi di campagne elettorali e amministrazioni, una battaglia che non può restare chiusa tra le mura di poche organizzazioni e di ambientalisti, è tempo che tutti facciano qualcosa. A cominciare dalle istituzioni.
Redazione -ilmegafono.org
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