L’estate si avvicina e con essa i primi grandi eventi culturali della stagione. L’8 giugno prossimo, presso i locali del Museo Gagliardi di Noto, la perla del Barocco siciliano. apre le porte al pubblico una grande mostra, intitolata “Ghraphein, carte da una collezione privata”. La mostra documenta, senza ambizioni di compiutezza, i felici esiti raggiunti nel campo delle arti grafiche durante la seconda metà del Novecento, quando la marcata esigenza di rinnovare la funzione sociale dell’artista decretò la rinascita della stampa d’arte nella sua duplice valenza di genere autonomo e di processo comunicativo di massa.
La mostra è un excursus multiforme e variegato di segni, colori e sperimentazioni tecniche che si snoda fra astrazione e figurazione, sulla scorta delle numerose innovazioni artistiche che videro in quegli anni l’Italia tornare protagonista di un dialogo internazionale in parte testimoniato dalle opere esposte.
Il corpus della mostra è costituito da una trentina di incisioni su carta, realizzate da alcuni dei massimi esponenti dell’arte europea del XX secolo. Tra questi si citano, in particolare, i capostipiti dell’informale italiano: Lucio Fontana, che apre il percorso espositivo con una calcografia a rilievo (“Nudo rosa”), Alberto Burri e Afro Basaldella. Seguono, sempre nell’ambito dell’astrattismo nazionale, opere di Scialoja, Dorazio, Capogrossi, Consagra, Santomaso e Giò Pomodoro, mentre le coeve ricerche europee sono rappresentate dall’espressionismo calligrafico del belga Pierre Alechinsky, fondatore del gruppo CoBRa, e dal virtuosismo lirico del britannico Victor Pasmore. Concludono questo sintetico viaggio nei linguaggi grafici di fine secolo scorso, le proposte figurative di cinque grandi maestri internazionali: dalle virtuose acqueforti del bosniaco Safet Zec e del ceco Jirì Anderle si passa alle impronte evanescenti dell’americano George Segal, per finire con le visionarie metafore esistenziali del londinese Graham Sutherland e con un esempio dell’arte erotica di Pablo Picasso.
La maggior parte delle carte esposte escono dai torchi della celebre stamperia 2RC di Roma dove, in un clima di continua e costante evoluzione dei linguaggi grafici tradizionali, Valter ed Eleonora Rossi permisero agli artisti di esprimersi come facevano già con altri media, liberandoli dai limiti tecnici tipici dell’incisione (formato, colore e modalità esecutive). È anche grazie alla sensibilità, passione e competenza dei due stampatori, infatti, se gli artisti che gravitavano intorno alla 2RC raggiunsero esiti straordinari e assolutamente inediti per capacità d’invenzione e rigore formale, tanto che talune opere oggi vengono considerate delle pietre miliari non solo nella loro produzione artistica ma anche nella storia della grafica contemporanea.
Ghraphein, in definitiva, è un invito ad ammirare le qualità precipue della stampa d’arte (ovviamente quella originale, in cui ideatore ed esecutore sono la stessa persona), senza quei pregiudizi che a volte – anche tra gli addetti ai lavori – la relegano impropriamente al rango di arte minore, come se la possibilità di moltiplicare un’idea sminuisse la bontà dell’invenzione e dell’opera finale. A questa grande mostra, inoltre, verranno affiancati, durante il mese di luglio e agosto, altri eventi collaterali riuniti sotto il nome di “Grafito”.
8 giugno – 16 agosto 2019, Museo Civico Gagliardi, Noto (SR)
Inaugurazione: venerdì 7 giugno 2019 ore 18:00
Redazione -ilmegafono.org
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