Siracusa è una città molto apprezzata e visitata in questo periodo, quindi, visto che mi ci trovo in questo momento, continuo a raccontarvela. Siracusa, purtroppo, non è tutta “rose e fiori” come si immagina dal Continente. Ricordate le ville liberty di cui vi abbiamo parlato qualche settimana fa? Bene, perché non sono le uniche ad essere sul punto di crollare! Esse si trovavano al limite del quartiere Borgata, un quartiere antico che non è tenuto nella giusta considerazione, anzi viene quasi tenuto nascosto ai molti turisti di Siracusa.

Se non ci credete, chiedetevi perché il quadro di Caravaggio è stato spostato dalla chiesa di Santa Lucia al Sepolcro, nel cuore del quartiere ? Di certo per evitare che i turisti vadano in Borgata. Ma perché centralizzare l’offerta su Ortigia, il centro storico, il gioiello, “nascondendo la polvere sotto il tappeto”?  La situazione della Borgata è devastante e speriamo che i tredici milioni di euro di fondi Cipe stanziati recentemente servano a migliorarne il decoro e la vivibilità.

Detto questo, credo però che non portare i turisti in questa zona significa solo aumentarne il degrado e negare ai visitatori una buona fetta dell’offerta culturale siracusana.  Venire a Siracusa e non vedere infatti la chiesa in cui Caravaggio lavorò di nascosto per realizzare il suo “Seppellimento di Santa Lucia” e le catacombe dove la santa fu sepolta e che tanto influenzarono il maestro nel realizzare quest’opera, non ha senso.

La chiesa in questione é quella di Santa Maria al Sepolcro, una chiesa molto antica con un portale d’ingresso romanico a ferro di cavallo, celato da una facciata trionfante settecentesca e mai finita, che continua sul fianco della chiesa divenendo un porticato barocco. Al suo interno, sopra l’altare, era custodito il quadro di Michelangelo Merisi. Oggi vi è solo una copia. Pochissima gente sulla piazza (la più grande di Siracusa) in cui questa chiesa è costruita. Nessuno si accorge, ahinoi, che il porticato, restaurato non molto tempo fa, ha già bisogno di essere consolidato e restaurato nuovamente. Le sue colonne si spaccano nel silenzio della Borgata, vuota.

Nel 1970 questo porticato è già crollato una volta comportando ingenti costi e tempo per la sua ricostruzione. Speriamo che, almeno questa volta, si riesca ad evitare quanto già accaduto e che la Giunta comunale inizi ad occuparsi anche del resto della città oltre che della sola Ortigia.

Angelo De Grande –ilmegafono.org

Piazza Santa Lucia con sullo sfondo la Chiesa di Santa Lucia al Sepolcro (Siracusa)