In Sicilia si dice u ciumi tira petri, una frase che rappresenta periodi di difficoltà economica. C’è una zona, però, di questa variegata regione in cui il fiume secco, la “ciumara”, offre uno spettacolo fuori dal comune. Stiamo parlando di Fiumara d’Arte il progetto visionario che, da decenni ormai, Antonio Presti sta sviluppando in collaborazione con moltissimi artisti. L’idea risale al 1982 quando Presti inizia a sviluppare il progetto di realizzare un monumento alla memoria dell’amato padre. In quest’occasione, si rivolge ad Antonio Consagra.

L’inaugurazione dell’opera di Consagra risale al 1986, ma già l’idea di moltiplicare le opere e creare un parco in cui l’asprezza dei luoghi fosse ammorbidita dalla presenza di sculture di grandi dimensioni cominciava a mettersi a fuoco con chiarezza. In questa circostanza, infatti, si inaugura questo museo a cielo aperto, ancora vuoto ma pronto ad essere arricchito con l’appoggio della comunità e dei sindaci del comprensorio.

Siamo in provincia di Messina, sui monti Nebrodi, alla cosiddetta Fiumara di Tusa, un fiume secco che d’inverno incanala l’acqua piovana e la neve che, sciogliendosi, scende giù dai monti, divenendo un torrente che per 21 km si distende fino all’antica Alesa Arconidea. Questo complesso a cielo aperto è stato molto osteggiato dalle autorità locali e dalle sovrintendenze, che spesso lo hanno bloccato per abusivismo edilizio o per occupazione del demanio marittimo.

I sindaci abbandonarono allora Antonio Presti che, però, trovò il più importante sostegno del mondo dell’arte. Ci fu infatti un’interrogazione parlamentare che recitava: “Intervenire con la massima urgenza per fare cessare lo scempio e la persecuzione delle autorità locali nei confronti dell’iniziativa di Antonio Presti che ha costituito attorno alla Fiumara di Tusa un nuovo ed eccezionale comprensorio artistico, culturale e paesistico di rilievo internazionale”. Questa interrogazione firmata da Bruno Zevi, Giuseppe Calderoni, Massimo Teodori e Francesco Rutelli e rivolta al ministro dei Beni Culturali del tempo, rappresentò in qualche modo l’ufficializzazione definitiva di quest’operazione di land art tanto osteggiata dai locali, ma apprezzata nel panorama artistico internazionale.

Tra moltissime difficoltà burocratiche e giudiziarie, che vi consiglio di approfondire sul sito dell’ateliersulmare, nel 1991 Presti inaugura l’Atelier sul mare, un albergo a Castel di Tusa in cui ogni stanza è decorata da artisti di fama internazionale, un museo da vivere, anticamera della visita alla fiumara. Ci sarebbero molte altre cose da dire e sarebbero troppe le difficoltà da raccontare e le battaglie da vincere contro un sistema che preferisce l’abusivismo edilizio all’arricchimento dell’anima; speriamo che la curiosità vi spinga, se non a visitarla, quanto meno a buttare un’occhiata al sito internet. 

Questo luogo e il suo mecenate rappresentano uno dei primi tentativi ben riusciti di portare l’arte contemporanea in Sicilia e, come è stato per Gibellina nuova, resta suo malgrado in disparte nel panorama siciliano, quasi snobbato dai più.

Angelo De Grande -ilmegafono.org