Si è parlato anche di clima, inquinamento ed emergenze ambientali all’ultimo G7 tenutosi ad Elmau, in Baviera. I sette leader coinvolti hanno affermato, come riportato dal comunicato ufficiale, che “un’azione urgente e concreta è necessaria per affrontare il cambiamento climatico”, con l’auspicio di mettersi all’opera per provare ad arginare l’annosa questione. La promessa fondamentale è quella di mantenere l’aumento delle temperature ad un range massimo di 2 gradi, riducendo le emissioni nocive dal 40% al 70% entro il 2050. Il tema aveva destato non poche perplessità tra gli stessi leader che hanno preso parte al summit, ma stavolta pare essere stato raggiunto un fronte comune.

Massima soddisfazione da parte della padrona di casa, Angela Merkel, che assicura piena collaborazione in vista della conferenza sul clima che si terrà a Parigi il prossimo dicembre. La Cancelliera tedesca ha inoltre ricordato la volontà di rispettare l’impegno preso a Copenaghen nel 2009: costituire un fondo internazionale da 100 miliardi di dollari per prevenire i danni e contrastare i cambiamenti climatici nei paesi più poveri attraverso iniziative significative.

Mentre il Ministro Gianluca Galletti parla di “risultato importantissimo”, le associazioni italiane restano ben ancorate alla realtà dei fatti. Wwf infatti ricorda che, nonostante l’impegno e i progressi manifestati dai governi, sono ancora scarse le azioni concrete che abbiano effettivamente migliorato la situazione ambientale global e che  sono necessarie maggiore velocità, ambizione e azioni specifiche. Dal canto suo, Coldiretti sostiene che l’urgenza espressa nel corso del G7 è dovuta soprattutto alla presa di coscienza del surriscaldamento globale, che nel primo quadrimestre di quest’anno ha mostrato le sue conseguenze più pericolose, attestandosi come il più caldo di sempre. Inoltre, dal 2000 in poi, sono ben dieci gli anni passati alla storia come i più pericolosi sul piano ambientale.

Anche Greenpeace ha detto la sua nel corso del G7 bavarese: l’associazione ambientalista ha infatti proiettato una scritta verde luminosa  sulle montagne circostanti. Il messaggio invitava le potenze del G7 a convertirsi subito al rinnovabile (“G7: Futuro sia al 100% rinnovabile”), una missione forse diversa da quella presentata in via ufficiale dai leader di Germania, Italia, Francia, Regno Unito, Giappone, U.S.A., Canada ed Unione Europea, il cui impegno è principalmente quello di ridurre le emissioni di carbonio. L’appuntamento con il clima, tuttavia, è rinnovato a dicembre.

Laura Olivazzi -ilmegafono.org