Semplicemente un duo: batteria e chitarra. Due strumenti dalle ampie possibilità e che, insieme, sono capaci di creare atmosfere particolari, variegate, calme ed energiche allo stesso tempo. È un duo essenziale ed originale quello de Tutte le cose inutili; musica che vale la pena di proporre ai nostri lettori e dalla quale sicuramente si potrà trarre qualche sana emozione.
Arrivano direttamente dalla Toscana, insieme al loro clima semi-acustico, fatto di un punk rock irriverente, a tratti onirico, a tratti molto cinico; un punk leggero che, tramite i testi, racconta semplici esperienze di vita, eventi che rappresentano la quotidianità per un musicista che cerca di farsi largo in una selva di band emergenti. Proprio da quella selva, “Tutte le cose inutili” riescono ad emergere, ricordando a tratti, a nostro modesto parere, le sonorità musicali e vocali proprie di grandi band, come i Blink 182 o i Queen of the stone age, giusto per fare un paio di esempi.
Se il loro progetto ha stuzzicato il vostro interesse, vi proponiamo la loro ultima, nonché piacevole, produzione musicale: “Dovremmo essere sempre così”. Un album, il primo da duo vero e proprio, che con quei dieci inediti, fatti di quiete e stravaganza, rabbia e voglia di esternare le proprie sensazioni, riesce a calare perfettamente l’ascoltatore in quell’atmosfera che i nostri due musicisti si erano prefissati di creare in sala registrazione.
È un’atmosfera in cui emergono, tramite emozioni pure, il disagio e l’incertezza di diverse generazioni, e che, come dichiarato direttamente dai membri, può essere così degnamente riassunta: “Dovremmo essere sempre così è un grido di speranza, una richiesta di pace, una dichiarazione di guerra, è giocare con la consapevolezza di non star giocando”.
Manuele Foti -ilmegafono.org
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