In barba a tutti i musei italiani, il Louvre, a vent’anni dalla costruzione della piramide disegnata da Ieoh Ming Pei, inaugura proprio in questi giorni (dal 22 settembre) il Dipartimento di arte islamica. Una nuovissima sezione che raccoglie più di 18000 opere, di cui solo 3000 in esposizione, che descrivono l’Islam e la sua arte con reperti che spaziano dalla Spagna all’India e che coprono un lasso di tempo molto ampio, dal VIII al XIX secolo. Rudy Ricciotti e Mario Bellini si sono occupati di realizzare la sorprendente copertura ondulata di questa sezione del museo, composta da 8800 pezzi, di cui 2350 triangoli di metallo che permettono il passaggio della luce naturale.
La complessa copertura è stata realizzata in Slovenia da un robot e poi assemblata sul posto da una ditta specializzata (la stessa che si è occupata della copertura del British Museum di Londra e del Reichstag di Berlino). Questa copertura ondulata, che forse si ispira al mitico tappeto volante, poggia su otto pilastri di 30 cm di diametro e copre una superficie di 1400 metri quadrati, occupando quasi interamente la Cour Visconti, da cui emerge per qualche metro.
Di certo la funzione del cortile Visconti è snaturata dalla presenza di questo nuovo elemento, tra l’altro non calpestabile, e che i 2800 metri quadrati della nuova sezione che scende di 12 metri sotto il livello del suolo in due livelli d’esposizione siano stati un rischio per la sezione della Grecia pre-classica conservata nelle gallerie ai piani superiori dell’edificio storico e per l’edificio stesso. Ma, alla fine, in una continuità storica incredibile e con una coerenza artistica non indifferente, il Louvre evolve attraverso un’architettura sempre all’avanguardia, nel cuore della città storica, ma con giudizio.
Il re non c’è più, ha perso la testa, e il popolo non può sostenere da solo un tale impegno e, anche se il Louvre è praticamente una macchina per produrre soldi, essendo il museo più visitato al mondo, si cercano e si trovano i nuovi mecenati (tutti provenienti dal Golfo in questo caso). Nel 2002 Jacques Chirac lancia il progetto e nel 2008 Nicolas Sarkozy posa la prima pietra. Oggi dopo solo 4 anni François Hollande inaugura questo nuovo dipartimento. L’invidiabile gestione del patrimonio francese e la coerenza con cui viene trattato e rispettato ci dovrebbero far riflettere.
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