La crisi climatica è una questione che va affrontata e analizzata su diversi settori e apparati sociali, un’emergenza trasversale che non può e non deve interessare solo l’ambito scientifico. È questo il senso del Manifesto di Assisi, presentato da Fondazione Symbola e Sacro Convento di Assisi. Un documento che mette d’accordo istituzioni, imprese, economia e cittadini sull’importanza di creare un futuro possibile e sostenibile a misura d’uomo, ma sempre nel rispetto dell’ambiente e del clima.

“Affrontare con coraggio la crisi climatica non è solo necessario, ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro”. Così si legge tra le prime righe del Manifesto, che rappresenta una vera svolta culturale. Per la prima volta, infatti, soggetti e agenti diversi dialogano all’insegna della sostenibilità, segnando obiettivi comuni per la riduzione di emissioni di CO2 entro il 2050.

Il Manifesto di Assisi, tra i vari punti, sfiora anche il messaggio lanciato da Greta Thunberg, la giovane attivista svedese che ha sollevato la questione climatica tra i giovani di tutto il mondo. Ed è anche ai giovani che esso si rivolge, una generazione che ha bisogno “di risposte, non di carezze”, come sottolinea Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola che ricorda anche l’importanza della sostenibilità come valore essenziale delle imprese italiane.

Anche dal mondo cattolico arrivano messaggi importanti in fatto di clima e ambiente. Padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento di Assisi, afferma che ognuno può cambiare il mondo partendo dalle proprie azioni, promuovendo uno sviluppo sostenibile del territorio nel rispetto del paesaggio e della natura. “Il clima ci unisce, tutti siamo uguali davanti all’emergenza, anche se i più esposti sono sempre i più poveri. Per questo l’emergenza climatica ha un potenziale distruttivo anche sul tessuto sociale”. È l’interessante osservazione di Francesco Storace, amministratore delegato e direttore generale di Enel, azienda che da quasi dieci anni si muove verso l’energia pulita.

Un’emergenza che tocca da vicino tutti i comparti della società, ma che trova proprio nella sinergia la sua chiave di volta e svolta. Un’inversione di rotta è possibile.

Redazione -ilmegafono.org