La musica di Arianna Mazzini, in arte Scarabocchi, è il ritratto delle generazioni più giovani, un punto di vista da osservare e analizzare con attenzione per capire i punti di forza e di debolezza della società che si sta delineando. Per approfondire questo concetto prendiamo come riferimento l’ultimo singolo di Scarabocchi, prodotto in featuring con Safil e intitolato Domani cambierò. Il brano, realizzato durante il periodo di pandemia, parla di speranze e problematiche, di tutti i desideri e progetti che si scontrano con la cruda realtà, con una società che ha poco da offrire e che spesso non è in grado di comprendere le necessità delle generazioni più giovani.

Una società che, durante la pandemia, ha frustrato sempre di più le ragazze e i ragazzi, bloccati dalle restrizioni, dalla liquefazione delle relazioni, dalla routine quotidiana, un periodo che li ha fatti sentire piccoli e impotenti di fronte a una situazione mondiale complicata e piena di incertezze. Una situazione che ha negativamente attraversato anche la mente dei più giovani, costretti a stare in un ambiente ristretto, privo di stimoli, di opportunità e vie d’uscita. 

Dal punto di vista dei generi, Scarabocchi si presenta attraverso un sound che rispecchia molto la musica contemporanea e amata dai più giovani. Quello che troviamo all’interno di Domani cambierò è un mix tra pop, rap e hip hop, in cui si ha l’impressione che tutto venga espresso in maniera improvvisa, di getto, tirato fuori dall’animo senza filtri. Una espressione artistica che trasmette il senso di libertà, senza vincoli o pregiudizi, concepita per parlare in faccia a chi ascolta.

Quello di Scarabocchi, che è stata ospite dell’ultima puntata della nostra trasmissione radiofonica “The Independence Play”, è in definitiva un singolo che merita attenzione. Domani cambierò è un ottimo step per la nostra artista, che adesso aspettiamo con altri lavori per confermare e apprezzare ancor di più le sue qualità.

Manuele Foti – ilmegafono.org

La copertina del singolo “Domani cambierò”