Un sound originale e non convenzionale, di quelli che non si ascoltano facilmente sul mainstream. È il sound della band milanese Meneguinness, riassunto egregiamente nel loro ultimo album intitolato “Irish caravan”, disponibile su tutti gli store digitali dallo scorso 25 novembre. Come si può evincere dal titolo della produzione, il particolare stile a cui accennavamo si riferisce alla cultura musicale irlandese, diventata ormai un mantra per i Meneguinness.

“Irish caravan”, oltre che il titolo dell’album, ne esprime anche il concept: il messaggio che viene espresso lungo le undici tracce che lo compongono è quello dell’avventura alla tzigana, un perpetuo girovagare tra esperienze e visioni, tra realtà e fantasia, con alla base tutta quella strumentazione tipica della musica irlandese, strutturata ad esempio attraverso strumenti come fisarmonica, cornamuse e flauti. È tuttavia un tipo di irish molto originale e piacevole, capace di contaminarsi e amplificarsi in valore con altre caratteristiche.

Il genere dei Meneguinness (che abbiamo ospitato nell’ultima puntata della nostra trasmissione radiofonica “The Independence Play”) strizza l’occhio non solo al folk, come ci si aspetterebbe, ma anche ad una componente che richiama, nemmeno troppo velatamente, tendenze e sfumature proprie della musica rock. I ritmi, infatti, sono quasi sempre accesi e spediti, con la parte dei tamburi che è molto presente e detta perentoriamente il tempo di ogni traccia, mentre il resto degli strumenti definiscono un contesto sonoro molto ricco, vivace e dinamico. Un contesto con il quale l’ascoltatore entra subito in sintonia, catturato da questa avventura musicale che i Meneguinness propongono. È in generale un album che consigliamo, perché si discosta dal mainstream proponendo un sound di qualità e davvero gradevole.

Manuele Foti – ilmegafono.org

La copertina dell’album “Irish caravan”