La band milanese dei Lambstone torna sotto i riflettori con un singolo nuovo di zecca, un brano davvero piacevole pubblicato lo scorso 28 gennaio come anteprima del nuovo e secondo album del gruppo, in uscita all’inizio del prossimo mese. Il titolo, Revenant, è un omaggio al celebre capolavoro cinematografico di Iñárritu, dal quale i Lambstone hanno tratto anche qualche battuta per strutturare il testo della canzone. Revenant è stato inoltre scelto come colonna sonora per il documentario “Route to Valhalla”, a prova della validità sonora di questa traccia.

In termini di suoni i Lambstone (che abbiamo ospitato durante l’ultima puntata della nostra trasmissione “The Independence Play”) ci offrono un’ambientazione davvero particolare e ricca: le linee musicali si alternano tra momenti di meditazione e altri distorti ed energici, senza mai perdere di vista un tipo di alternative-rock che sa unire al suo interno diverse altre contaminazioni, molto eterogenee tra loro. Queste sanno attingere sia da linee melodiche proprie di contesti classici, con sezioni orchestrali che fanno da sottofondo all’armonia di base, sia da qualcosa più orientato all’elettronico che funge invece più da sfumatura e arricchimento.

La voce è decisa e riesce ad immedesimarsi perfettamente in quell’alternanza di sonorità a cui accennavamo prima: pacata nella strofa, quasi malinconica, per poi uscirne “rediviva” nel ritornello, specie nell’ultimo di questi, sul finale di Revenant, durante il quale la canzone viene accompagnata da un arpeggiato/ribattuto reverberato di chitarra, generando un abbinamento vibrante e vigoroso ma allo stesso tempo toccante e struggente, che arriva dritto al cuore.

Rimaniamo dunque in attesa del loro nuovo album, per confermare quanto di buono sentito in Revenant e per analizzare in maniera più ampia il sound e le qualità compositive dei Lambstone.

Manuele Foti – ilmegafono.org

La copertina del brano “Revenant”