Un esordio discografico, l’esigenza di due musicisti di scendere dai palchi, nei quali hanno interpretato cover internazionali, e intraprendere un percorso nuovo, mettendo insieme le proprie esperienze e il proprio bagaglio di conoscenze e di influenze musicali. Parliamo dei Voice of Waves, duo formato da Carol Morosini e Marco Monari, che, meno di un mese fa, ha pubblicato il primo singolo, intitolato “Never so close, never so far”.

Un brano molto coinvolgente, una melodia malinconica, che propone un pop di stampo internazionale per raccontare di umanità, di rapporti che vivono costantemente dentro un equilibrio precario, in un’epoca nella quale costruire relazioni è sempre più difficile. Una canzone delicata, quella dei Voice of Waves, dove l’armonia della voce si muove lungo le virtuose sonorità della chitarra elettrica e i lievi incisi di elettronica, in un’atmosfera, talvolta struggente, altre volte quasi onirica, che seduce, avvolge, arriva in fondo all’anima di chi ascolta.

E lo fa attraverso un testo intelligente, metaforico, la cui verità è evidente nel vissuto di chiunque ed è visibile nel movimento delle onde, in ciò che determina, nei cambiamenti che produce. Una bellissima ballata pop, nella quale i suoni sono essenziali e la voce è una carezza meravigliosa, lieve e penetrante, che non ha bisogno di eccessi, di virtuosismi ricercati e barocchi.

La semplicità, frutto di talento, esperienza e lavoro, è spesso la maniera migliore per raccontare un’emozione o il mondo in cui viviamo e la sua dimensione umana. I Voice of Waves (che abbiamo ospitato nell’ultima puntata di “The Independence Play”, la nostra trasmissione radiofonica) sono bravissimi nel fare ciò, riuscendo a mostrare la fragilità dell’essere umano, con umana delicatezza, spegnendo, in tre minuti e poco più di soft pop, il rumore assordante della nostra epoca. Ottimo esordio.

Redazione -ilmegafono.org

La copertina del singolo “Never so close, never so far”