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Tra musica indie e poesia, il nuovo album di Fernando Fidanza

Punteggio 93%

La più interessante peculiarità di un musicista è quella di saper sfruttare le potenzialità sonore di un determinato genere musicale senza cadere nella tentazione di allinearsi con la sudditanza al preesistente o a quello che ci si aspetta di sentire. Con Fernando Fidanza e con il suo ultimo album si ha proprio questa sensazione di piena indipendenza, attraverso la quale poter ascoltare con piacere una proposta sincera e originale.

L’album, uscito lo scorso 4 giugno per New Model Label, si intitola “Old Folk for New Poets” e si struttura in ben quattrodici inediti, a prova di una grande vena compositiva da parte dell’artista. I testi di ogni singola traccia sono delle poesie fornite a Fernando Fidanza da diversi poeti, senza dei quali questo progetto non avrebbe potuto prendere la forma grazie alla quale è possibile apprezzarlo. Ad ogni modo, dal punto di vista musicale, il titolo non deve trarre in inganno chi decide di ascoltare questo bel disco.

È vero che lungo la tracklist le sonorità tipiche del folk sono solide e ricorrenti, ma per tutto quello che si può trovare tra un brano e l’altro preferiremmo definire “Old Folk for New Poets” come un’espressione indie che cattura al suo interno tante sfumature e varietà sonore, in grado di mostrare l’essenza artistica del nostro musicista. Ci sono chiari riferimenti al cantautorato italiano, qualche dettaglio pop e qualche altro ancora più evidente a stampo alternative-rock, ma soprattutto c’è ed è chiara la volontà di sperimentare, di proporre al proprio pubblico qualcosa di nuovo, qualche spunto che possa tracciare nuove linee e forme.

“Old Folk for New Poets” è un’altra bella prova di qualità e sperimentazione venuta fuori dai lockdown che abbiamo vissuto, a prova di come anche un evento nefasto possa essere promotore di nuove possibilità, di nuove emozioni e dunque di linfa compositiva. Quello di Fernando Fidanza (che abbiamo avuto ospite durante l’ultima puntata della nostra trasmissione radiofonica “The Independence Play”) è un album che consigliamo, non solo per la gradevolezza ma anche perché – come dichiara lo stesso artista – è un inno all’unione, artistica in questo caso, affinché si faccia fronte comune per superare questo clima di stasi culturale che la nostra società sta vivendo.

Manuele Foti – ilmegafono.org

La copertina di “Old folk for new poets”

Pillola

93%

In breve Per tutto quello che si può trovare tra un brano e l’altro preferiremmo definire “Old Folk for New Poets” come un’espressione indie che cattura al suo interno tante sfumature e varietà sonore, in grado di mostrare l’essenza artistica del nostro musicista. Ci sono chiari riferimenti al cantautorato italiano, qualche dettaglio pop e qualche altro ancora più evidente a stampo alternative-rock.

Indie
92%
Concept
95%
Sperimentazioni
92%

Autore

Manuele Foti

Laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni, diplomato in pianoforte presso il Conservatorio "F.Cilea" di Reggio Calabria, ho studiato chitarra elettrica per molti anni e sono un aspirante compositore. Mi piace etichettarmi musicalmente come un punto di convergenza tra sacro e profano, alla continua ricerca di nuove espressioni sonore all'interno di qualsiasi genere musicale. Redattore al servizio della musica (e non solo) dalla provincia di Reggio Calabria, "a caccia" di talenti emergenti della scena italiana e internazionale.

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