Il 27 novembre 2020 è uscito il disco di esordio di una band toscana nata nel 2018: loro sono i Calamari for lunch e hanno scelto di intitolare il disco esattamente come loro. Un disco omonimo, dunque, dal timbro decisamente rock, in cui il codice linguistico scelto per i testi è l’inglese. I Calamari for lunch sono un gruppo formato da 5 elementi e ispirato e influenzato dalla cultura psichedelica. Una band nata dall’amicizia tra i componenti e basata su una reale passione per il rock, che come espressione artistica non è solo un genere musicale ma un vero e proprio stile di vita tradotto in progetti musicali.

Dieci tracce di respiro internazionale, con un impianto rock psichedelico e di ispirazione post punk, tendente al garage rock alternativo, che si rivolgono sicuramente a target diversi dal pubblico italiano, puntando molto su nazioni nelle quali l’ascolto di questo genere di proposte sembra essere molto apprezzato. Un validissimo tentativo, tra l’altro ben riuscito, di esporre chiaramente la propria visione musicale, a tratti molto affine all’alternative metal dei Sistem of a Down, come si evince dal brano Mesmerize, che fa palesemente riferimento al nome del quarto album della band statunitense, intitolato “Mezmerize”. Le canzoni sono curate nei minimi dettagli, con attenzione a piccole sfumature relative a intenzioni, dinamiche e ritmiche.

Un classico esempio di realizzazione musicale che non è possibile imparare ad eseguire tramite un percorso accademico in licei o conservatori, ma che emerge da un ascolto attivo del repertorio, da una profonda passione, da tantissima pratica, parecchia dedizione e ricerca di suono e stile. Il disco di esordio dei Calamari for lunch è scorrevole, piacevole, con un groove di base sempre interessante, negli intrecci tra voce, basso, batteria e gli sporadici interventi del sinth.

I Calamari for lunch (che abbiamo ospitato nell’ultima puntata di “The Independence Play”, la nostra trasmissione radiofonica) sono validissimi dal punto di vista espressivo e dotati di straordinaria musicalità e inventiva. Il timbro pulito del cantante, poi, risulta perfettamente in linea con il genere e il repertorio. In attesa di saltare, sudare e goderci un concerto live, suggeriamo l’ascolto di questo disco e di seguirli sulle pagine social per rimanere informati sui loro prossimi passi.

Federica Formica -ilmegafono.org

La copertina del disco omonimo dei Calamari for lunch