Finalmente dopo desideri, impegno, lavoro, alla fine di una massiccia dose di interplay, è arrivato il loro primo album. Un disco atteso, voluto e realizzato da Passo, Leo, Cesi e Jonny, quattro musicisti bolognesi che formano i Red Roll. Dopo l’uscita del singolo Call Me Mad, che ha segnato il loro esordio sulla scena hard rock italiana, oggi esce infatti l’album “At the end the beginning”, pubblicato e distribuito dall’etichetta indipendente (R)esisto. Argento vivo, grinta, energia e adrenalina pura vengono sprigionate fin dal primo ascolto. I Red Roll hanno creato sei tracce, legate da una stessa pasta sonora ma distinte le une dalle altre.

Caratterizzate dal timbro acido e allo stesso tempo morbido della voce del cantante e dalle distorsioni delle chitarre elettriche, queste canzoni uniscono il rock punk allo skate punk, che utilizza linee di basso piuttosto semplici, batteria veloce e spesso anche in controtempo, unita a tappeti di chitarre distorte alla Ramones, molto vicine nel loro groove anche al post grunge dei Placebo. Le prime band ad usare questo stile facevano la loro comparsa negli USA già negli anni Settanta del secolo scorso; i Red Roll, in chiave contemporanea, enfatizzano l’aspetto ritmico del rock e danno vita a brani veloci dalle sonorità aggressive, privilegiando l’aspetto istintivo e non tecnico della musica. Ritmo serrato e distorsione sottolineano il carattere anarchico e tendenzialmente aggressivo del genere. La scelta stilistica di legare il dribbling del basso a quattro corde (suonato con il plettro) all’incalzare martellante della batteria era già in voga anche in gruppi britannici come i New Order o i The Cure, i quali hanno contribuito a sviluppare nuovi stili musicali, sicuramente apprezzati e ascoltati dai Red Roll.

La band si avvicina a un sound post-punk e, in questo primo disco, ha deciso di esprimersi in inglese (esclusa una frase registrata in lingua italiana), lasciando senza dubbio un’impronta hard rock molto forte nella maggior parte delle canzoni. Durante la quarantena i quattro musicisti hanno composto The world Scream. La composizione del brano ha seguito un iter insolito, in quanto il testo è stato creato collettivamente da tutti i loro follower attraverso Instagram, dando vita ad una canzone legata all’idea di libertà. Nell’ottica di un disco datato 2020, questo album potrebbe sembrare anacronistico, una romantica nostalgia delle British band degli anni Ottanta, quando la musica veniva creata in presenza, sudati dentro una sala prove e non dietro ad un computer, da remoto, con l’aria condizionata accesa.

Nell’esplosione di carattere è possibile rintracciare però ascolti variegati che caratterizzano ciascun musicista della band nella propria espressione d’essere e una armonia generale molto energizzante e coinvolgente. Nel desiderio di poterli vedere in concerto, auguriamo ai Red Roll (che abbiamo ospitato nell’ultima puntata di “The Independence Play”, la nostra trasmissione radiofonica) di non perdere mai l’adesione intellettuale ai propri gusti musicali e di seguire con convinzione le proprie ambizioni. Abbiamo tutti possibilità infinite di creare bellezza con le nostre volontà e questi ragazzi ci sono riusciti in pieno.

Federica Formica -ilmegafono.org

La copertina dell’album “At the end the beginning”