Il 2020, nonostante i suoi spiacevoli avvenimenti, ha rappresentato per gli Haze and the Pony (da ora HATP) un punto di svolta, un’opportunità. La band, la cui formazione risale al 2014, da qualche mese ha infatti aggiunto un membro alla sua line-up e nello stesso arco di tempo si è concentrata sulla produzione di un nuovo singolo.

Il nuovo brano degli HATP (che abbiamo avuto ospiti nell’ultima puntata della nostra trasmissione radiofonica “The Independence Play”), si intitola Occhi di cervo e, come dichiarato dai componenti stessi della band, racconta l’innocenza e la paura di un fragile essere, vittima dei suoi predatori, rappresentato dalla storia di una ragazza e dei suoi sogni nel cassetto spezzati da una violenza che non riesce a dimenticare. Il brano è il punto in cui convergono sensazioni crude ed oniriche, sia a livello di testi che di sound. È una canzone piacevole, interessante, dentro la quale i suoni e le armonie si intrecciano in modo sapiente ed equilibrato, generando un contesto ricco ma non caotico, nonostante la strumentazione utilizzata.

A proposito di strumentazione, essa è principalmente focalizzata su un duo rappresentato da sintetizzatori e drum-machine, dal quale vengono tirate fuori linee melodiche originali, avvalendosi appunto di librerie di suoni campionati. Da questo è facile dedurre che il genere trattato dagli HATP si aggira intorno ad un modernissimo synth-pop, in cui le forme compositive non hanno una struttura statica, ma mutano continuamente in un vortice di sonorità e sfumature. Queste ultime si lasciano inoltre accompagnare da dettagli alternative-rock, unendo dunque qualcosa di molto attuale ad altro, a nostro parere, di più futuristico (rappresentato appunto dalla parte elettronica).

Un singolo piacevole quello degli HATP, un ottimo compagno per l’estate, un brano davvero interessante ed equilibrato.

Manuele Foti -ilmegafono.org

 

La copertina del singolo “Occhi di cervo”

 

Manuele Foti – ilmegafono.org