Li avevamo già incontrati qualche anno fa, quando era appena uscito il loro sesto lavoro. Oggi, i Nova Sui Prati Notturni, dopo altri progetti tra musica, cinema e letteratura, sono tornati con un nuovo album, il loro settimo sigillo. Il disco, che è omonimo, a testimonianza della sua capacità di esprimere al meglio l’identità di questa band, è stato pubblicato con l’etichetta Dischi Obliqui ed è composto da dieci brani: sette inediti e tre rivisitazioni di pezzi dell’ampio repertorio del gruppo.

Un album intenso, lungo, intimo e fuori da logiche commerciali, lontano da qualcosa di già sentito. Come sempre, i Nova Sui Prati Notturni ci regalano la loro idea di musica, con arrangiamenti ricercati che ci conducono verso atmosfere avvolgenti, a volte struggenti, altre volte oniriche. Il sound parte da un post-rock raffinato e maturo per poi spingersi oltre, trovando ispirazione in quel realismo magico che di solito riguarda la pittura o il cinema (come ci ha detto Gianfranco, percussionista del gruppo, nel corso dell’ultima puntata di “The Independence Play”, la nostra trasmissione radio). Ascoltando le dieci tracce si ha la sensazione di trovarsi davanti a un’opera che non ha bisogno di molte parole per comunicare tutto lo spettro di contenuti, temi, emozioni che i Nova Sui Prati Notturni riescono ad affidare alla propria musica.

Brani minimalisti, dove le parole sono essenziali e intervengono senza strafare, lasciando spazio alla melodia o accarezzandola con la profondità delicata del cantato. Sia le tracce cantate sia quelle completamente strumentali sono capaci di trasportarci dentro i tormenti, l’amore, il dolore, l’estasi, l’umanità, il reale e il surreale che i NSPN hanno voluto raccontare, con riferimenti anche alla letteratura e a un mondo che non è sempre facile ritrovare dentro un disco. D’altra parte, qui non siamo di fronte a uno schema già visto, ma siamo dentro una costante sperimentazione, nella quale le canzoni perdono i loro confini conosciuti, mentre il sound ci regala variazioni strumentali originali, perfettamente amalgamate con le voci e con le atmosfere.

Non mancano i cambi di ritmo, i riff, gli assoli, ma tutto assume una dimensione sempre complessiva, armonica, restituendoci un insieme ben costruito. Insomma, quello dei Nova Sui Prati Notturni è un album complesso, lontanissimo dalla banalità. Un disco che va ascoltato più volte, interiorizzato, gustato senza fretta. Un ottimo lavoro che è il caso di non farsi sfuggire.

Redazione -ilmegafono.org

La copertina dell’album omonimo dei Nova Sui Prati Notturni