Che sia un riferimento a suoni e armonie ben definiti, da enciclopedia della musica, o semplicemente un divertente modo per fare autoironia, il nome della band che vi presentiamo ci ha subito divertito e stuzzicato. Loro sono i Treccani e ci hanno colpito, oltre che per il nome, anche per il loro interessante stile musicale.

I Treccani focalizzano le loro fatiche compositive principalmente su tutto quello che costituisce l’ampio raggio offerto dal genere alternative-rock. Un contesto in cui lo spazio a disposizione per modellare le proprie tracce è pressoché infinito e consente di offrire nuovi spunti sonori e modelli armonici/melodici. Cosa che i Treccani (che abbiamo ospitato nell’ultima puntata della nostra trasmissione radiofonica “The Independence Play”) fanno egregiamente, come dimostra il loro omonimo EP d’esordio.

Sette tracce, ognuna delle quali è a suo modo interessante, sette canzoni da scoprire e nelle quali nulla è scontato. La struttura generale della produzione sembra porsi in un piacevole e costante mutamento: gli abbellimenti lungo i brani sono tanti e onnipresenti; non esiste una base minimalista sulla quale far girare le altre linee melodiche, ma è tutto intrecciato o annidato, offrendo così qualcosa di sicuro interesse per un ascoltatore critico.

Il rock-alternativo si tramuta durante l’ascolto in una avvincente esposizione post-rock, dentro la quale è possibile percepire qualche venatura new wave e richiami allo stile progressive. Sono inoltre presenti sonorità di tipo noise a marchio hard-rock, specie durante intro, outro ed intermezzi strumentali che caratterizzano quasi ogni traccia. Un ottimo esordio musicale per i Treccani, un EP che vi consigliamo di ascoltare.

Manuele Foti -ilmegafono.org

La copertina dell’Ep omonimo dei Treccani