Accompagnata da una chitarra e dalla sua bellissima voce, Arianna Poli ricorre unicamente a questo essenziale kit sonoro per presentarci la sua arte, la sua musica. Quest’ultima è riassunta in “Grovigli”, l’ultima produzione discografica della nostra cantautrice. Pubblicato lo scorso 20 marzo, si tratta di un EP di tre tracce composto sia col desiderio di rivisitare qualche brano del passato, apportandovi correzioni o migliorie, sia di registrare in studio nuovi arpeggi e frasi che rappresentino un’emozione da digitalizzare, affinché non si perda nei meandri della vita e venga poi dimenticata.

Se dal punto di vista della strumentazione abbiamo una impalcatura minimalista, da quello dei contenuti troviamo invece un senso musicale pacato ma molto intenso: gli armonici prodotti dagli arpeggi di chitarra si intrecciano candidamente non solo tra di loro, ma anche con la delicata voce narrante di Arianna, adornata qua e là con un pizzico di riverbero e delay, per rendere l’atmosfera acustica ancora più onirica e poetica.

Volando un po’ con l’immaginazione, con la sola volontà di evidenziare la versatilità dell’artista, questa atmosfera non disdegna anche momenti meno acustici, nei quali i riff avrebbero potuto ricordare anche qualcosa di alternative-rock se fossero stati arricchiti con un distorsore e accompagnati da una grancassa. Rimaniamo però con i piedi saldi per terra, con buona pace dell’overdrive e godiamoci questo contesto arpeggiato e quieto, privo di eccessi, perché rappresenta un messaggio musicale essenziale ma allo stesso tempo emozionante. Cosa per niente banale al giorno d’oggi.

Questa è a nostro modo di vedere la vera essenza di “Grovigli”, che si evidenzia maggiormente nella prima delle tre tracce, intitolata Finché esisto e che abbiamo ascoltato in anteprima, insieme ad Arianna, durante l’ultima puntata della nostra trasmissione radiofonica “The Independence Play”.

Manuele Foti – ilmegafono.org

La copertina dell’EP “Grovigli”