In occasione della presentazione del libro fotografico “The Spirit of Sahiwal” (editore Skira), abbiamo incontrato l’autore, Sohail Karmani, fotografo britannico attualmente residente ad Abu Dhabi e docente di “Potenza ed etica della fotografia” e “L’etica dell’immagine” alla New York University. In un percorso di ricerca e riscoperta di sé, molti sono gli strumenti capaci di approfondimento e interpretazione di un cammino che, spesso, viene dato per scontato e che in realtà è espressione di lati e volti che ci appartengono, meno conosciuti o a volte dei quali siamo totalmente ignari, ma che in realtà fanno parte del quadro che via via va delineandosi e che partecipano a dare senso alla nostra vita.

La fotografia, l’arte, ma anche la poesia rappresentano momenti di magia in grado di mettere in comunicazione emisferi e mondi in apparenza lontani, in realtà composti della stessa materia, legati alle stesse dinamiche e collegati dalla stessa urgenza di esprimersi. Lo splendido racconto fotografico realizzato dall’autore Sohail Karmani procede proprio in questo senso, ripercorre, attraverso istanti fissati per sempre, la storia di molti, di tutti, probabilmente e dello stesso Karmani, che trasforma la ricerca personale in quella di ogni uomo. Egli si interessa infatti all’umanità e a ciò che lega persone di origini differenti, culture tra loro lontane e dai percorsi di vita tra i più disparati.

“Se troverai in una di queste immagini un pezzo di te, sarò riuscito nel mio intento”, sottolinea Sohail, che racconta come il viaggio in Pakistan è un pretesto per osservare bellezza e verità di segni e ferite, fatiche e complessità, ma anche colori, ricami, monili che parlano di esistenza e dignità. Egli si muove tra gli sguardi, i ritratti e le scene provenienti dal quotidiano che immortala con il suo obiettivo. Le immagini che l’autore ci regala sono frutto di un contatto, di conoscenza e osservazione dell’altro, di un mondo diverso, ed è proprio nella diversità che ci si ritrova, entrando in contatto con un concetto affatto scontato, quello dell’universalità.

“The Spirit of Sahiwal” è il titolo della pubblicazione presentata in questi giorni al grande pubblico, ma è anche e soprattutto l’essenza di un percorso complesso e profondo, in cui la fotografia è istante di sintesi e riflesso di ciò che l’autore ha messo in gioco per far arrivare fino a noi il valore e la forza di quelle vite raccontate in un momento. Le parole che spesso sono emerse durante l’intervista rilasciata da Sohail Karmani riflettono una luce possibile per ognuno e parlano di comprensione, costruzione e interpretazione di realtà diverse quali modi per decodificare il proprio vissuto, accettando l’idea di potersi riconoscere proprio a partire da qualcosa che sembra tanto lontano.

Sohail Karmani è un fotografo britannico, casualmente e per puro piacere di condividere un viaggio in famiglia, ha incontrato il suo Paese di origine nel 2010, da quel momento ha deciso che la fotografia sarebbe divenuta lo strumento principale per la sua ricerca. Scatti magici, puntuali, capaci di cogliere ciò che sta dietro e in mezzo al viaggio che è la vita, ed ecco che attraverso quella che è per noi arte, egli si interessa di verità, cercando di trovare un linguaggio universale, che a nostro parere non solo trova, ma che ha il potere di aprire un varco, una via oltre l’apparenza regalando al concetto di bellezza prospettive originali e coraggiose.

Claudia Notargiacomo (Sonda.life) -ilmegafono.org