Non è mai semplice per chi fa musica, cambiare direzione, abbandonare un progetto già avviato e decidere di percorrere una via nuova. A volte però è necessario, perché si avverte il bisogno di lavorare a un tipo di musica che si avvicini di più alla propria idea, sia sul piano compositivo che su quello dei contenuti, delle atmosfere che si vogliono creare. È quello che è accaduto a un gruppo di musicisti che hanno chiuso l’esperienza di una precedente band, nata nel 2010 e con due dischi pubblicati, per partorirne un’altra, rinnovata e con una connotazione precisa. Il nome del loro progetto, interamente in lingua italiana a differenza del passato, è Le Piccole Morti e il primo album della loro nuova vita è un Ep dal titolo che celebra questo inizio: “Vol. 1”.

Il disco, pubblicato con l’etichetta New Model Label e distribuito da Audioglobe, è composto da cinque tracce profonde, cupe, dall’atmosfera fortemente intimista. Tracce che ci parlano di amori finiti, di vita vissuta, e lo fanno con testi elaborati, parole usate con grande maestria. C’è una scrittura ricercata e poetica che produce suggestioni, avvolge l’ascoltatore dentro un mondo di emozioni forti, lo sfida ad addentrarsi dentro il buio, nel profondo, fuori dalle banalità del quotidiano. Il sound è intrigante, gli arrangiamenti sono ben strutturati, complessi, restituiscono un alternative rock che spinge verso una dimensione più affine al cantautorato, ma si mescola a sfumature elettroniche e jazz.

C’è dentro la rabbia del rock, ci sono gli effetti di un’elettronica che genera atmosfere molto dense, ci sono pezzi di parlato che sanno convincere e attrarre, quindi ci sono melodie jazz che sorprendono e modificano la direzione. Sipario, ad esempio, uno dei brani più belli dell’Ep, ci regala un passaggio sonoro stupendo da un timbro più cantautorale ad un rock cupo, esaltato anche da una voce graffiante e pulita, che poi si interrompe e lascia spazio al pianoforte, al suo suono altrettanto intimo che offre una bellissima melodia jazz. Un mix sonoro che poi si prende la scena nel finale della canzone, mostrando tutta la abilità de Le Piccole Morti.

Il loro Ep è intenso, è un percorso che si snoda dentro un groviglio di sensazioni forti, che vengono sostenute da una maturità musicale notevole. Ce lo dirà il tempo ma, ascoltando questo primo lavoro, Le Piccole Morti (che abbiamo ospitato nell’ultima puntata di “The Independence Play”, la nostra trasmissione radiofonica) ci hanno dimostrato di aver fatto bene, di aver scelto la direzione forse più giusta per inseguire e realizzare la propria idea musicale. Li terremo d’occhio.

Redazione -ilmegafono.org

La copertina dell’Ep “Vol. 1”