Abbiamo già detto più volte come la musica elettronica rappresenti il futuro, sia in termini compositivi che di semplice ascolto. La sua caratteristica intrinseca di prescindere dalle capacità più squisitamente tecniche del compositore, unita alla sua infinita gamma di soluzioni sonore, la rende unica e versatile. E oggi vogliamo proporvi quella decisamente originale e di qualità dei Five Tons of Flax.

Questi bravissimi musicisti ci presentano il loro personale genere elettronico attraverso una nuova produzione discografica, intitolata “Lucid Dream Abduction” (LDA): dieci brani, dieci intrecci di suoni slegati da qualunque dogma compositivo, dieci esperimenti che strutturano un concept ragionato, intenso, da approfondire al di là del mero aspetto musicale. LDA presenta un tipo di elettronica che richiama quello che potremmo definire un più classico synth-pop, all’interno del quale è dunque possibile trovare parti minimaliste che accompagnano altre più intraprendenti ed articolate.

L’originalità con la quale i Five Tons of Flax (che abbiamo ospitato nell’ultima puntata di “The Independence Play”, la nostra trasmissione radiofonica) hanno abbellito LDA, è rappresentata da una serie di sfumature alternative-rock che rendono l’intera produzione un po’ più terrena, meno onirica, inserendo appunto dei richiami stoner, grunge o noise, che si bilanciano con la parte elettronica in maniera sapiente ed equilibrata.

Il mix finale è un prodotto senza dubbio interessante, capace di intrigare l’ascoltatore attraverso un genere che non si pone né vincoli né limiti, ma spazia verso quella che è effettivamente la percezione e dimensione sonora dei Five Tons of Flax.

Manuele Foti -ilmegafono.org

La copertina dell’album “Lucid Dream Abduction”