Dalle manifestazioni per i diritti gay alla difesa dei diritti in generale, qualsiasi essi siano. Con focus particolare – in questo momento storico – sull’accoglienza, sui diritti umani. Parliamo dei Sentinelli di Milano, movimento nato nel 2014 in piazza, in contrapposizione a Le Sentinelle in Piedi, gruppo decisamente più conservatore impegnato in difesa della famiglia tradizionale, anche manifestando contro la proposta di legge anti-omofobia e contro l’estensione dei diritti alle coppie omosessuali.

I Sentinelli sono stati tra i principali promotori del presidio milanese contro il vertice Salvini-Orbán dello scorso 28 agosto e scenderanno ancora in piazza, sempre nel capoluogo lombardo, il 30 settembre con IntolleranzaZero, manifestazione promossa “orgogliosamente” con ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) e ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati nei Campi Nazisti).

“Riteniamo sia necessario raccontare quanto l’intolleranza – sottolinea Elena Castellani, attivista interna al movimento – possa nuocere al nostro paese. Abbiamo scelto settembre, a ottant’anni dall’emanazione delle leggi razziali, perché nessuno possa dimenticare l’orrore di quei momenti. Parleremo di diritti conquistati e di diritti negati, di nuovi cittadini, di nuove famiglie, di donne, di persone di tutti gli orientamenti sessuali, politici o religiosi”.

“Racconteremo storie di integrazione e di diversità – continua l’attivista dei Sentinelli – e lo faremo per tutti noi, antifascisti, donne, migranti, omosessuali. E per tutti coloro che sono stati presi di mira in questo ultimo periodo in cui l’intolleranza sembra non avere più argini. Ma non vogliamo diventi una manifestazione che trasmetta rabbia, vogliamo possa essere un seme di speranza per tutti coloro che non si riconoscono in questo clima di odio sempre più crescente. Chiederemo a tutte le persone di venire in piazza vestite di rosso, per quello che questo colore ha rappresentato ieri e per ciò che rappresenta ancora oggi”.

Vi battete con passione per una Milano accogliente e che non discrimini: quale rischio reale vedete nell’attuale linea di politica interna italiana e nelle alleanze che si stanno creando?

Purtroppo più che un rischio, vediamo una reale deriva razzista, sessista e xenofoba. Non è una situazione creatasi come un fulmine a ciel sereno, è da parecchio tempo che i governi di destra stanno preparando il terreno, purtroppo non solo in Italia ma un po’ in tutta Europa, con punte di intolleranza in alcuni paesi e con l’Ungheria come esempio su tutti. In quest’ultimo periodo abbiamo dovuto però registrare un particolare inasprimento di intolleranza fisica e verbale che sembra non avere più limiti ed aumentare sempre di più.

Cosa rispondete a chi si accanisce contro l’immigrazione, adducendo magari problemi di sicurezza?

Noi pensiamo che non esista un problema “sicurezza”, è una situazione costruita ad arte per creare un clima di paura, laddove si potrebbe invece costruire accoglienza e integrazione. Come diciamo sempre… ponti e non muri.

E a chi accusa i migranti di “sfruttare” la situazione trovando qui – in attesa di pronuncia delle commissioni territoriali – vitto e alloggio gratuito, senza dover fare niente?

Sono parole gravissime, spese sulla pelle di persone che scappano da guerre, fame, miseria, violenze di vario tipo. Basterebbe guardare gli occhi di queste persone, quando sbarcano da quelle navi piene di dolore, per capire quanto tutto questo possa risultare assurdo.

Come si può coniugare volontà e senso di accoglienza (dimostrati da tanti italiani, anche nell’ultimo recente caso della nave Diciotti) con la “paura”, forse insita nell’essere umano? Qual è secondo voi la maggiore paura?

Non credo che la paura sia insita nell’essere umano, penso invece che il seme della paura sia stato insinuato in modo prima subdolo e poi sempre più manifesto a scopi elettorali e di potere da parte di governi o di partiti che, per manciate di voti in più, giocano sulla pelle delle persone.

Filippo Nardozza (Sonda.life) – ilmegafono.org