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La riuscita sperimentazione rock de Il Giunto di Cardano 

Punteggio 94%

Questa settimana a farla da protagonista è il rock. E parliamo di quello buono, che sa spingere il ritmo ma sa anche variare, spostarsi su atmosfere diverse, condurci in un viaggio tra assoli, riff ed effetti. A guidarci è Il Giunto di Cardano, una band che per il nome si è fatta ispirare dall’ingegneria meccanica. E proprio come degli abili ingegneri, i nostri musicisti hanno progettato e realizzato il loro primo album, uscito nel 2017 e intitolato “Kadìma”, di cui il mese scorso è stato presentato il videoclip del secondo singolo estratto Yez!.

Un disco auto-prodotto che è il risultato di una intensa attività di ricerca e sperimentazione e di un percorso passato attraverso i palchi di diversi contest musicali, dove questi bravi musicisti pugliesi si sono aggiudicati anche diversi premi, facendosi notare come alcuni tra i talenti più interessanti sulla scena alternative rock italiana.

Nelle undici tracce che compongono “Kadìma”, il rock è la linea lungo la quale si muovono le commistioni e le contaminazioni affidate a una tecnica compositiva ben elaborata, che ci restituisce sonorità tendenti a volte più al punk e al post-punk, altre volte al new wave o alla psichedelia. Si passa dai ritmi potenti e pieni di canzoni come Yez!, Giurami o Radis a tracce solo strumentali come Respiro, ad altre ancora che lasciano ampio spazio alle sperimentazioni, con un mix potente di musica, distorsioni, effetti e un testo più parlato che cantato, come nel brano A(t)tratti.

Tutto l’album, inoltre, segue un racconto lineare, un concept coerente. Un filo conduttore che riguarda le scelte che tutti noi compiamo ogni giorno e le loro ricadute positive e negative. Lo stesso titolo del disco non è casuale, perché Kadìma ha un significato preciso, è una parola ebraica che vuol dire “avanti” ed è coerente con il tema dell’album, che è appunto la scelta, come ci ha spiegato il batterista del gruppo, Davide nel corso dell’ultima puntata di “The Independence Play” sulla nostra radio.

Il Giunto di Cardano, dunque, ci ha convinto per la capacità musicale, per la perfetta alchimia tra gli strumenti e la voce potente, ma soprattutto per il coraggio di sperimentare e di cimentarsi in un viaggio tra le corde del rock e delle sue più seducenti evoluzioni. La loro musica ha influenze pregevoli: a volte sono potenti come i Rage Against The Machine, altre volte onirici e introspettivi come i Mogwai. In ogni caso riescono a non scadere mai nell’imitazione, anzi aggiungono con decisione la propria identità, il proprio timbro. Per noi sono una bella scoperta e non possiamo che consigliarvi di ascoltare il loro disco e magari, visto che sono in tour, andare sotto il palco a goderseli live.

FrankaZappa -ilmegafono.org

La copertina dell’album “Kadìma”.

Pillola

94%

In breve Nelle undici tracce che compongono “Kadìma”, il rock è la linea lungo la quale si muovono le commistioni e le contaminazioni affidate a una tecnica compositiva ben elaborata, che ci restituisce sonorità tendenti a volte più al punk e al post-punk, altre volte al new wave o alla psichedelia.

Rock
96%
Concept
93%
Sperimentazione
95%

Autore

FrankaZappa

Collaboro da tempo con Il Megafono, dove insieme a Manuele curo la pagina musicale e il programma "The Independence Play" sulla nostra radio web. Sono una metallara nostalgica, stregata, quando ero poco più che bambina, dall'urlo "Looove" di Robert Plant. Di quell'amore per la musica ne ho fatto la mia spina dorsale di "metallo non metallo" che mi ha portato fino a qui. Oggi amo un sax che non mi corrisponde. Grazie a lui e al jazz ho scoperto che ancora esistono nuovi pianeti da esplorare, perché per me alla fine la musica resta l'unico modo di immaginare "the dark side of the moon".

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