Come procede l’estate? Spero abbiate avuto la possibilità di bagnarvi in uno qualunque dei luoghi che vi abbiamo presentato nelle settimane precedenti. E che ne siate rimasti contenti. In ogni caso, il nostro viaggio tra le torri costiere siciliane non si ferma e prosegue con una nuova tappa, la penultima.

Questa settimana siamo giunti in provincia di Palermo in un comune purtroppo ricordato spesso per antiche vicende mafiose, ma che invece oggi offre tanti scorci e storie affascinanti. Parliamo di Isola Delle Femmine, località nei pressi di Carini.

Il sito del Comune scrive che “dal bollettino ecclesiastico di Monreale datato 1912 si legge che, con l’antico nome di ‘Isola di Fimi’, risalente al 1176, si intendesse l’isola che sorge all’imboccatura del seno marittimo che si estende verso ovest sino a Punta Raisi, nel territorio di Carini; definito anche ‘prope portum gali’, poi Porto di Gallo nel 1581, ed oggi corrispondente al punto di Grotta dell’Olio, tra il promontorio di Barcarello ed il Malpasso. In data imprecisata venne costruita la tonnara di Fimi, dal latino fimis trascrizione del vocabolo arabo fim (bocca o imboccatura), termine poi trasformato nel dialetto fimmini ed italianizzato in femmine”.

In realtà sembra che il nome derivi da Eufemio di Messina, governatore bizantino che fece costruire una torre circolare, da lungo tempo in rovina, sulla costa prospiciente l’Isolotto (torre “di dentro”). Essa fu infatti sostituita nel XVI secolo, dall’ormai celebre Camillo Camilliani, con una torre più moderna realizzata invece sull’isola (torre “di fuori”).

Questo incantevole luogo è oggi riserva naturale orientata e, trovandosi a 500 metri dalla costa, può essere facilmente raggiunto e visitato. Per farlo, basta chiedere informazioni presso la torre “di dentro” o scrivere a riserva.isolafemmine@lipu.it. Noi ovviamente vi consigliamo di andare a Isola delle Femmine e visitare questo bellissimo pezzo di patrimonio culturale e ambientale siciliano. Ne vale la pena.

Angelo De Grande -ilmegafono.org